Recensione serie tv drama ACAB stagione 1 con Marco Giallini e Adriano Giannini
Disponibile su Netflix

ACAB, la serie tv drama prodotta da Cattleya disponibile in streaming su Netflix. Diretta da Michele Alhaique, vede protagonisti Marco Giallini e Adriano Giannini.
La trama
La sinossi ufficiale della trama recita: "Una notte di feroci scontri in Val di Susa. Una squadra del Reparto Mobile di Roma resta orfana del suo capo, che rimane gravemente ferito. Quella di Mazinga (Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), però, non è una squadra come le altre, è Roma, che ai disordini ha imparato ad opporre metodi al limite e un affiatamento da tribù, quasi da famiglia. Una famiglia con cui dovrà fare i conti il nuovo comandante, Michele (Adriano Giannini), figlio invece della polizia riformista, per cui le squadre come quella sono il simbolo di una vecchia scuola, tutta da rifondare. Come se non bastasse il caos che investe la nuova formazione nel momento di massima fragilità interna, si aggiunge quello dato da una nuova ondata di malcontento della gente verso le istituzioni. Un nuovo autunno caldo contro cui
proprio i nostri sono chiamati a schierarsi e in cui ogni protagonista è costretto a mettere in discussione il significato più profondo del proprio lavoro e della propria appartenenza alla squadra".
La serie tv è ideata da Carlo Bonini e Filippo Gravino e scritta da Filippo Gravino, Carlo Bonini, Elisa Dondi, Luca Giordano e Bernardo Pellegrini.
La recensione
Nella serie torna il personaggio di Mazinga, già apprezzato nel film del 2012 e interpretato da Marco Giallini. Veterano del reparto mobile, è il punto di riferimento del gruppo, quando dopo gli incidenti in Val di Susa, Fura è costretto a casa. Da tempo vedovo, ha un figlio estraneo, sta per diventare nonno. Una vita vissuta all'insegna della dedizione al lavoro e ai suoi ragazzi, Mazinga fa il bilancio ripercorrendo le sue scelte, chiedendosi se ne è valsa la pena. Il protagonista di Giallini ricorda, per attitudine e movenze, Jigen - il solitario pistolero dall'animo gentile amico di Lupin, già interpretato nel cortometraggio Basette di Gabriele Mainetti.
L'antagonista di Mazinga è Michele (Adriano Giannini) che sostituirà Fura al comando del reparto Roma. Operativo a Senigallia, accetta di buon grado il trasferimento per restare vicino alla famiglia. Michele predilige un approccio soft in piazza, la priorità è quella di non rispondere alle provocazioni ed evitare lo scontro.
Valentina Bellè dà vita al personaggio di Marta. Madre single, Marta ragiona con la propria testa, ma ha un passato segnato da violenze: è la Sara Sidle (Jorja Fox in CSI) della squadra.
Pierluigi Gigante interpreta Salvatore, ex militare operativo nel Medio Oriente, mentre Fabrizio Nardi è Fura, mentore e capoccia della vecchia guardia.
ACAB non deluderà gli spettatori che hanno apprezzato il film di Stefano Sollima, produttore esecutivo della serie. La regia di Michele Alhaique è incisiva nel raccontare uno scenario tanto complesso, quanto sfaccettato tra conflitti sociali e personali. Celerini e civili sono vittime di una stessa guerra, sottolinea un Mazinga stanco.
La narrazione non ha tempi morti, sequenze superflue, ma procede con un buon compromesso di action e drama, seminando dettagli e scene che approfondiscono lo stato d'animo dei protagonisti. Ottima interpretazione del cast. Un plauso va dato anche alla scelta della colonna sonora.
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