Recensione Senza lasciare traccia di Debra Granik

Cinema / Recensione - 07 November 2018 12:30

In sala dall'8 novembre, il film applaudito dalla critica.

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Film Parigi a piedi nudi

Senza lasciare traccia (Leave No Trace, il titolo originale) è il nuovo film di Debra Granik, apprezzata regista di produzioni indipendenti, nota in Italia per Un gelido inverno (2010) con una giovanissima Jennifer Lawrence.
Insieme ad Anne Rosellini, sua collaboratrice abituale, firma la trasposizione cinematografica di My Abandonment, romanzo pubblicato nel 2009 di Peter Rock.

Film Senza lasciare traccia

In Senza lasciare traccia ritroviamo le tematiche già affrontate in Un gelido inverno, l'adolescente socialmente emarginata, e quelle di Stray Dog, documentario realizzato nel 2014, in cui si raccontano le problematiche di un veterano di guerra affetto dal disturbo da stress post – traumatico.


L'applauso della critica

Parliamo di un film ben scritto, capace di guadagnarsi il tempo necessario per raccontare la storia senza annoiare il pubblico. Circostanza rara nell'ambito della critica statunitense, ha ottenuto la totale approvazione della stampa specializzata su Rotten Tomatoes con la seguente motivazione: “Senza lasciare traccia sceglie un brillante approccio rinunciando al clamore di una storia potenzialmente sensazionalistica”. Allo stesso tempo, l'interpretazione di Ben Foster e Thomasin McKenzie ne sublima il racconto.

Senza lasciare traccia, trama

Will (Foster) è vedovo ed ex militare sopravvissuto alla guerra in Iraq. Insieme alla figlia tredicenne Tom (McKenzie), vive in un parco di Portland. I due protagonisti si nutrono della vegetazione commestibile, raccolgono l'acqua piovana, si dedicano a colture spartane, giocano a scacchi.
Dormono in una tenda, attenti all'abbaiare notturno di cani poliziotto che si avvicinano pericolosamente. Anche nelle ore diurne, stanno in guardia dagli operai impegnati nei lavori di manutenzione della vasta area verde.

Nonostante qualche difficoltà, è una vita infinitamente più perfetta rispetto a una routine di complicazioni e ingerenze socialmente accettabili. Padre e figlia si esercitano con simulazioni di fuga. Will ha violenti incubi notturni. Tom soffre della fame tipica di un adolescente in crescita.
Per arrotondare le entrate, Will vende, di contrabbando, psicofarmaci ad ex colleghi. Con quei soldi, periodicamente, si reca con Tom in città, per approvvigionarsi di scorte alimentari.
Tuttavia, accade. Scoperti dalla polizia, vengono affidati ai servizi sociali. È l'inizio di un iter drammatico.

© Riproduzione riservata



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