Recensione L'ingrediente segreto di Gjorce Stavreski
Cinema / Recensione - 18 February 2019 14:00
In sala dal 21 febbraio, premiato al Bergamo Film Meeting.
L'ingrediente
segreto (Secret Ingredient, il titolo originale dell'opera) è un
film scritto e diretto da Gjorce
Stavreski. Nato a Skopje, nel 1978, Stavreski ha all'attivo numerosi
cortometraggi e documentari. Grazie agli studi di regia, ha lavorato
anche nell'ambito pubblicitario. L'ingrediente segreto segna il suo
debutto sul grande schermo.
L'opera era stata scelta per
rappresentare la Repubblica di Macedonia agli Oscar attesi domenica
prossima.
Lo script dell'Ingrediente segreto si è meritato l'attenzione al Festival di Trieste e alla Berlinale, rispettivamente nel 2014 e 2015, finchè il progetto si è realizzato nel film che, in Italia, è stato premiato al Bergamo Film Meeting.
Vele (Blagoj Veselinov) lavora come meccanico ferroviario. L'economia del Paese è in
recessione, il ragazzo è in attesa dello stipendio da mesi. Senza
denaro, non può acquistare le medicine, sempre più care, per il
padre malato di cancro.
La tematica della disperazione e della
malattia è raccontato con un umorismo che diverte e commuove lo
spettatore.
Il “neoliberismo in sala balcanica”, racconta il regista, si è rivelato un gigantesco business a danni dei cittadini più indigenti: “I farmaci erano insufficienti e gli ospedali privati traevano enormi profitti cercando di spremere i cittadini malati e più disperati. I bambini morivano alla nascita e l’aria era inquinata. La gente cercava conforto nell’astrologia, nelle teorie della cospirazione e nelle scommesse. I guaritori fasulli si moltiplicavano: armati di pillole sbiancate dai poteri miracolosi, 'acqua intelligente' e dolci alle spezie, offrivano il niente a cifre per nulla accessibili”.
È l'umorismo il vero ingrediente segreto del film di Stavreski. Un salvavita, “una specie di judo dell'animo” capace di “disinnescare le proprie tristi vite”. L'esasperazione si tramuta in una insospettabile leggerezza, capace di (s)travolgere le aspettative già dalla sequenza iniziale.
Casualmente, Vele scopre un pacco di marijuana nel vagone del deposito in cui lavora. Con l'ingrediente comincia a cucinare miracolose torte per il padre sofferente. Gli effetti benefici sono sotto gli occhi di tutti. Mentre gli spacciatori lo marcano a vista, Vele si ritrova, suo malgrado, l'idolo del vicinato. Sotto il segno degli equivoci, questa commedia agile lascia spazio ai sentimenti e alla riflessione.
© Riproduzione riservata