Recensione film Revenant - Redivivo, Alejandro G. Iñárritu sfida la natura con Leonardo DiCaprio
Cinema / Recensione - 16 January 2016 13:00
Revenant - Redivivo è un film di Alejandro G. Iñárritu con Leonardo DiCaprio, girato nelle più impervie zone di Canada e Argentina. Un uomo in fin di vita viene tradito da
Revenant - Redivivo (The Revenant) film diretto da Alejandro González Iñárritu, co-sceneggiato con Mark L. Smith, basato in parte sull'omonimo romanzo di Michael Punke.
Trama. Sulla frontiera delle ancora incontaminate terre americane, Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), leggendario esploratore, è assunto come guida per una battuta di caccia al fine di raccogliere pellicce. L’attacco degli indiani costringe il gruppo sopravvissuto a fuggire nei boschi per ritornare alla base, ma durante questa traversata Glass viene attaccato da un orso che lo riduce in fin di vita. L’uomo, ormai diventato un peso per il gruppo, viene lasciato indietro alle cure del figlio e di altri due compagni, Jim Bridger (Will Poulter) e John Fitzgerald (Tom Hardy). Proprio quest’ultimo lo tradirà, nel modo più crudele ed infimo. Ma la determinazione di Glass sarà talmente forte da fargli percorrere più di 300 chilometri e trovare quell’uomo per avere la sua vendetta.
Recensione. A neanche un anno dal successo del pluripremiato “Birdman", Alejandro G. Iñárritu dirige un’altra pellicola che promette di diventare un cult della cinematografia. A differenza del precedente lavoro girato completamente in un teatro, ora ci troviamo nel XIX secolo nelle terre inesplorate della frontiera americana, una natura incorrotta ed immensa, dove la forza dell’uomo è ridotta a puro istinto di sopravvivenza. Questo film, frutto di una commistione di generi (avventura, drama e western), racconta una storia carica di simboli e significati profondi, di amore e voglia di giustizia, dell’importanza della terra e del valore della famiglia. La maggior parte delle attenzioni del regista vertono verso una fotografia emotiva: la telecamera è molto vicina ai protagonisti, così tanto che l’obiettivo si sporca di sangue o si appanna al respiro di Glass. L’impatto visivo è scandito da paesaggi mozzafiato, molto “malickiani”, superficie bucolica di una natura vera protagonista del racconto, ma ostile all’uomo che devasta e saccheggia. Momento topico di questo scontro è l’attacco dell’orso al protagonista, una delle scene più cariche di tensione dell’intero film (e forse di tutto l’anno), un piano sequenza realizzato magistralmente dove ben si comprende l’impotenza umana.
Riprese ardue. Probabilmente la buona riuscita del film è dovuta anche alla scommessa che Iñárritu ha voluto fare con se stesso e la produzione, lavorando direttamente in luoghi davvero impervi (molte riprese in Canada e alcune in Argentina) e sfruttando solo la luce naturale: il che vuol dire allungare tempi e costi. Ma il risultato di tale scelta è stupefacente, la vena documentarista del film è molto spiccata, tanto che a tratti diventa quasi impossibile scindere la realtà dalla finzione.
Leonardo DiCaprio. Non secondaria l’importanza di avere, in un film dove la parola non è protagonista, un attore in grado di monopolizzare l’attenzione anche solo attraverso un espressione, un gesto o - in questo caso - un semplice respiro. Il regista messicano ha avuto la fortuna di ritrovarsi fra le mani uno degli attori più capaci e ispirati in circolazione, Leonardo DiCaprio, che ancora una volta conferma le sue facoltà mimetiche, interpretando un ruolo tutt’altro che semplice, costretto a lavorare in condizioni estreme, superando ogni limite psico-fisico. Che sia l’occasione buona per vincere la tanto agognata statuetta?
Dai Golden Globe verso gli Oscar. La cerimonia dei Golden Globe ha assegnato al questa pellicola il premio come miglior film drammatico, miglior regia e miglior attore al sopracitato Leonardo DiCaprio. Pochi giorni fa sono uscite invece le nomination per gli Oscar, e “Revenant” è il film ad aver ricevuto più candidature di tutti, ben 12 (Miglior Film, Miglior regia e Miglior attore protagonista).
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