Recensione Film Don't Look at the Demon, con Fiona Dourif
Tratta da rituali mistici della cultura malese

Don't Look at the Demon, a caccia del paranormale
La narrazione del film Don't Look at the Demon nasce dalle esperienze del regista vissute durante l’infanzia, mentre viveva in Malesia ha assistito a una commistione di esperienze mistiche, rituali di retaggi che ne hanno influenzato la formazione e la cultura, come dichiarato dallo stesso Brando Lee (Gangster Wars). Da qui l’idea di un film che richiamasse i rituali supportati dalle credenze. La trama segue la vita tormentata di Jules (Fiona Dourif) che con la sua squadra di tecnici va a caccia di indizi sul paranormale. Lei è una medium con il dono di percepire presenze malvagie e si guadagna da vivere girando documentari, ma nel passato di Juls c’è una tragedia che ha tentato di rimuovere. Quando lei e la sua squadra giungono in Malesia, sulla soglia di una casa infestata, rispondendo alla chiamata di aiuto di una coppia di futuri genitori, Jules tornerà a fare i conti con il proprio passato nella ricerca di individuare una via di scampo dalla presenza che abita la casa.Don't Look at the Demon, con la partecipazione di Malin Crépin
La regia alterna le riprese tradizionali a piani soggettivi per conferire alle scene horror maggiore suggestività, riuscendo nell’intento di offrire maggiore suspense senza tuttavia rinunciare a effetti speciali propri delle scene di fenomeni paranormali e possessioni. Mentre la sceneggiatura segue gli snodi narrativi di una trama lineare, senza colpi di scena ma ben sviluppata, dissimulando finali alternativi con il riavvolgimento della scena vissuta dalla protagonista. L’intento della regia di raccontare una storia estrapolata da un contesto più profondo e comprensivo, non ha permesso di approfondire il mondo dalla quale proviene l’origine dei segni delle tradizioni mistiche che, offrendo protezione a chi li possiede, rappresentano uno snodo fondamentale per riequilibrare bene e male, anche se il monaco alla fine pare comunque succube della presenza demoniaca. La sceneggiatura ha il merito d’introdurre lo spettatore nel mistero che governa la casa, fino all’esplosione della presenza e alla scoperta del tragico mistero che ottenebra la casa. Nel cast competente di Don't Look at the Demon spicca l’interpretazione dell’ottima Malin Crépin (Omicidi a Sandhamn). Don't Look at the Demon narra della famosa squadra di investigatori del paranormale che durante un’escursione in Malesia si ritrovano a dover affrontare un passato oscuro, una storia nella quale gli elementi scenografici sono ben curati, a tratti spettacolari, in altri resi senza filtri.© Riproduzione riservata
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