Recensione film Dallas Buyers Club, una battaglia vitale con Matthew McConaughey
Matthew McConaughey e Jared Leto sono i protagonisti del film Dallas Buyers Club: il film fa convergere disperazioni personali a desiderio di riscatto, in una commistione rara

Dallas Buyers Club è un film di Jean-Marc Vallée con Matthew McConaughey, Jared Leto and Jennifer Garner.
La trama. Nel 1985 a Dallas Ron Woodroof (McConaughey) è un elettricista e cowboy di rodeo. Gli viene diagnosticata l’affezione da HIV con trenta giorni di vita. Lui inizialmente rifiuta di accettare la diagnosi, ma ricorda di avere rapporti non protetti con una donna consumatrice di droga. La dottoressa Eva Saks (Garner) gli dice di provare un farmaco chiamato AZT, antivirale creato per prolungare la vita dei malati di Aids ma ancora poco testato sugli uomini.
In ospedale incontra Rayon (Leto), un sieropositivo transgender donna. Corrompe del personale per ottenere l'AZT e tre mesi più tardi Ron è ancora in vita, con la salute migliorato. Pensa così di importarlo e venderlo ad altri pazienti HIV-positivi, ma il dottor Saks comincia anche a notare anche gli effetti negativi dell’AZT. Ron assieme a Rayon apre il "Dallas Buyers Club", primo di dodici club i cui iscritti malati di HIV possono fornirsi negli Stati Uniti in farmaci antiretrovirali stranieri. Il club diventa estremamente popolare, e la FDA - l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici - cambia le proprie regole in modo tale che qualsiasi farmaco non approvato sia anche illegale. Ron continua la sua battaglia, con quella prognosi di breve vita che sembra non essersi mai realizzata.
La recensione. La pellicola è tratta da una storia vera, quella di Ron Woodroof scomparso nel 1992. L’aspetto realistico della vicenda si scontra con quello delle volontà del protagonista di proporre una battaglia personale, che collima con l’interesse economico. Sono questi vari strato che si sovrappongono a rappresentare il punto di forza della pellicola di Jean-Marc Vallée. Così la vicenda di un malato che poteva lasciare spazio al pietismo sfocia in passione ed intelligenza, e i personaggi vivono di una rara sincerità. Non traspare mai del sentimentalismo, ma dalla realtà in cui il protagonista è immerso emerge un bisogno di giustizia che alla fine è disperazione.
La storia vera: Woodroof fu al centro di lungo articolo del 1992 nel “The Dallas Morning News”, scritto dal giornalista e scrittore Bill Minutaglio. Un mese prima che Woodroof lo sceneggiatore Craig Borten lo intervistò per creare la sceneggiatura, accedendo anche ai suoi diari personali. Borten scrisse 10 diversi script, e tra i primi regsti papabili ci fu anche Dennis Hopper.
L'interpretazione di McConaughey è maestosa, così come quella della Garner e di Leto. Un film che non può lasciare indifferenti.
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