Recensione film Black Panther
Comics / Recensione - 14 February 2018 09:00
Marvel Comics lancia al cinema un nuovo ed accattivante personaggio proveniente dal cuore del continente africano
Black Panther esula dagli eroi conosciuti fino ad oggi, tutti legati da un comune filo conduttore riguardante la necessità di scendere in campo per difendere gli oppressi. Difende il segreto dei wakandiani, celato oltre la folta vegetazione, volto ad evitare che il mondo scopra la verità riguardanti le radici del proprio paese. Non agisce per gli oppressi dispersi nel mondo ma per evitare che il suo popolo, prosperoso e pacifico, venga oppresso dal mondo circostante. Agisce nell’ombra così come nell’ombra dovrà rimanere la terra del Wakanda, vuole evitare che i servizi segreti internazionali scoprano la ricchezza tecnologica della sua terra, considera l’umanità non pronta per una simile rivelazione e teme l’utilizzo sconsiderato che i governi possono realizzare di simili innovazioni tecniche.
L’antagonismo tra la posizione tradizionale di difendere il proprio recinto e quella progressista di varcare il cancello per aiutare i vicini è ben definito ed espresso nel rapporto antagonistico con i propri nemici che porterà il protagonista a compiere riflessioni sulla condizione dell’umanità.
La regia di Ryan Coogler alterna la suggestione paesaggistica agli effetti speciali con grande abilità, costruendo una trama briosa e fitta di sequenze spettacolari. Supportata dalla brillantezza e dalla qualità eccelsa della fotografia. La sceneggiatura viene utilizzata soprattutto per presentare personaggi accattivanti come il generale Okoye (Danai Gurira) che esprime con profondità il proprio disagio nel confronto tra la lealtà al trono ed agli affetti, oltre a Shuri (Letitia Wright) sorella irriverente di Black Panther e personaggio che aggiunge una buona dose d’ironia alla trama. La narrazione tuttavia sembra permeata dai caratteri che accomuna ogni nuovo avvio di saghe tratte dai fumetti, appare come una divertente introduzione ad una storia ancora tutta da narrare, come fosse il primo numero di un nuovo comics che inevitabilmente tralascia qualche dettaglio ma permette allo spettatore d’essere introdotto nel contesto fondamentale della storia.
Black Panther è forse l’eroe dei fumetti che esprime meglio degli altri la propria complessità caratteriale, combattuto tra l’osservanza della tradizione e la necessità di esportare una sapienza che potrebbe rendere liberi gli emarginati. Esigenze di solidarietà e complessità politica identitaria che si scontrano in un confronto intimo e vengono espresse nella narrazione senza ridondanza e senza appesantire la trama.
La qualità del cast di Black Panther è eccelsa. Affianca attori dal curriculum importante come Forest Whitaker e l’intramontabile Angela Bassett nel ruolo della regina madre a nuovi volti emergenti come Chadwick Boseman interprete di re T'Challa (Black Panther), l’ammirevole Danai Gurira nelle colorati vesti del generale Okoye, Letitia Wright pregevole interprete della sarcastica Shuri e Lupita Nyong’o nei panni di Nakia, uno dei personaggi fondamentali per la trama del film che pone il protagonista difronte ai propri limiti facendolo dubitare del valore della politica wakandiana intrapresa dai propri avi.
Black Panther è un film gustoso che unisce spettacolarità ed ironia e porta sullo schermo lo stile Marvel Comics. Il film verrà proiettato nelle sale cinematografiche italiane dal 14 febbraio.
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