Recensione del film Sentinelle Sud
Cinema / Recensione - 01 February 2023 13:00
Sentinelle Sud è il film al cinema
Dopo un’imboscata che ha decimato la sua unità a Herat, in Afghanistan, il soldato Christian Lafayette () ritorna a Parigi. I ricordi del passato riemergono, visualizzati nel smartphone, con i commilitoni che scherzano con lui, mentre con le armi costeggiano un edificio.
La trama del film Sentinelle Sud
Ora Christian appare un disadattato, non ha mai lavorato, e il giudice gli consiglia di rivolgersi a uno psicologo. Il regista Mathieu Gérault, al suo esordio crea un dramma che confina con il war movie, e in maniera inusuale molti dettagli appaiono reali, quasi mutuati da una frequentazione delle trincee di guerra. Anche l’amico Mounir, rimasto senza una gamba, alimenta il clima noir, sopratutto quando si presenta un creditore, Abraham che pretende l’oppio già pagato e mai consegnato.
Mounir e Christian vanno dal compagno Henri, ricoverato in un ospedale, e che afferma, “spesso parlo con le persone nella mia testa”. Potrebbe essere lui ad avere trafficato l’oppio, e forse sta mentendo sulla sua condizione psichiatrica. Il comandante Abraham offre a Christian - che ora lavora in un supermercato - di eseguire un furto così da racimolare la cifra. Ma lui vuole tornare in Afghanistan,, “troppi morti laggiù, mi vergogno a stare qui” dice alla psicologa. Quel luogo è la sua famiglia, e lì si sente al sicuro. Quando Mounir viene picchiato per la mancata consegna dell’oppio, Christian è diviso nel ruolo di mediatore: vuole aiutare l’amico, ma anche difendere Henri.
La guerra che dilania nel film Sentinelle Sud
Il film perde di spessore quando rievoca a parola il passato, dilungando momenti che invece dovrebbero essere asciutti come la regia di Mathieu Gérault, affilata e non ridondante. Segue una storia d’amore con la dottoressa - incinta - che cura i pazienti psichiatrici: “È tanto ce non ho una ragazza”, dice Christian. Quando riceve in eredità una fattoria, in cui vorrebbe trasferirsi.
Tanti sono i temi affrontati nel film, quasi multiforme sfaccettature del carattere di Christian. E il film risente di questi momenti eterogenei, quasi non riuscisse a farli convogliare. Ma Sentinelle Sud si mostra come un’opera prima coraggiosa, che prende spunto anche dal vissuto del regista: “Da bambino sono stato separato dai miei fratelli più piccoli. Con questo primo film volevo parlare di fraternità e di che cos’è una famiglia” afferma. E la fattoria è il luogo in cui cominciare a rivivere.
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