Recensione del film Scappa - Get Out

Cinema / Recensione - 17 May 2017 08:00

"Scappa - Get Out" è il film horror prodotto da Jason Blum con Bradley Whitford, Allison Williams e Betty Gabriel.

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Scappa - Get Out è il film horror in uscita di Jordan Peele con Bradley Whitford, Allison Williams, Betty Gabriel.

L’inizio del film è segnato dalla sparizione di un uomo nero. Il film riprende dopo alcuni mesi, con intreccio del classico teen movie, centrato sull’amore tra adolescenti, ma spinto verso un fattore razziale: infatti la ragazza è bianca mentre lui è di colore.

Da qui emerge anche in nuce un conflitto: quali preconcetti dovranno affrontare i familiari? Un tema che dalla tragedia “Otello“ (1603) di William Shakespeare a “Indovina chi viene a scena” (1967) semina discordia.

Chris Washington (Daniel Kaluuya) è un ragazzo di colore appassionato di fotografia: con la fidanzata Rose Armitage (Allison Williams) va dai genitori di lei, anche se il sangue già è rivelato da un incidete statale in cui i due uccidono un cervo che attraversa la strada.

Missy Armitage (una pseudo consolante Catherine Keener) accoglie la figlia e Chris, con un atteggiamento troppo familiare. Lo stesso fa il marito Jeremy Armitage (Caleb Landry Jones), mentre la musica arpeggia come in un clima idilliaco che fa intendere un seguito funesto.

A incutere timore sono anche Walter e Georgina, il giardiniere e la governante della casa, con comportamenti equivoci. Anche loro sono di colore, come a sancire un servilismo di ascendenza schiavista.

L’odio razziale emerge lentamente, facendo sì che il film diventi anche un horror sociale, come era “L’Ultima Casa a Sinistra” (1972) e “Le Colline hanno gli Occhi” (1977). Per come la famiglia sa essere un nucleo di protezione pauroso echeggia “Rosemary’s Baby” (1968) di Roma Polanski, dove una madre crede che il marito e i vicini di casa complottino contro il figlio neonato. Sempre sul tema dell’oscurità della famiglia sono presenti lenti di “Society - The Horror” (1989) di Brian Yuzna, dove un giovane ragazzo che vive a Beverly Hills comincia a temere dei suoi cari.

In “Scappa - Get Out” la vendetta è anche di razza, perché agli esperimenti cui Chris dovrà poi sottoporsi non c’è un motivo reale: “perché gente nera?”, chiede lui, e il chirurgo Jim Hudson (Stephen Root) risponde “i neri sono attualmente di moda”.

I passaggi finali del film sono prevedibili e non lasciano spazio ad estro narrativo, cosicché da premesse interessanti il film diventa solo un affastellarsi di semplici momenti di sangue. l meccanismo degli horror a basso budget è comunque remunerativo, perché “Scappa - Get Out” con un budget di 4,5 milioni di dollari ne ha incassati finora 214,3 milioni. E il produttore è Jason Blum, che con la Blumhouse Productions ha prodotto film come “Ouija - L'origine del male”, “Sinister 2”, “Split” nonché “Paranormal Activity” (2007).

Ma il meccanismo della facile azione se ripetuto in ogni film diventa prevedibile, e da un lusinghiero preambolo iniziale si giunge sempre a scene in cui i bisturi solcano la carne.

© Riproduzione riservata



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