Recensione del film Le buone stelle – Broker

Cinema / Recensione - 28 January 2023 17:30

In DVD, 4K UHD e Blu-ray, il nuovo film di Kore'eda Hirokazu

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Le Buone stelle (Broker, in inglese) è un film drammatico, che affronta in modo delicato e al tempo stesso surreale un tema molto difficile: quello dei bambini dati in adozione, presentando una sua interessante analisi del problema. 


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La trama di Le buone stelle – Broker

È notte a Busan (Corea del Sud) quando una donna, Moon So-young (Lee Ji-eun) decide di abbandonare il proprio figlio neonato davanti alla baby box di una chiesa. Il gesto non passa inosservato perché due uomini si prendono subito cura del poppante.

Uno dei due si chiama Ha Sang-hyeon (Song Kang-ho) ed è il proprietario di una lavanderia a mano, mentre l’altro, Dong-soo (Gang Dong-won) lavora a part-time nella vicina chiesa. Il loro amorevole gesto è in realtà tutt’altro che disinteressato, perché i due amici vendono i bambini al mercato nero delle adozioni e per mascherare meglio questo commercio Ha Sang-hyeon agisce travestito da prete e Dong-soo, invece, cancella i filmati di sorveglianza della chiesa in modo da togliere qualsiasi prova della loro attività.


Ma So-young si è pentita del suo gesto e tornata sul posto scopre la vera identità dei due, i quali la convincono che la cosa migliore sia vendere il bambino e dividersi la somma. Dopotutto lei non ha mostrato una particolare affetto verso la creatura e magari una famiglia senza figli potrebbe dargli tutto l’affetto e le cure necessarie per crescere sano. La ragazza, superato lo sconcerto iniziale, accetta la proposta e si mette in viaggio con i due broker per trovare i genitori adatti a cui al suo bambino.

La decisione, tuttavia, non passa inosservata. Due detective della polizia, Soo-jin (Bae Doona) e Lee (Lee Joo-young), li stanno controllando perché vogliono arrestarli mentre commettono il reato. E intanto vanno avanti le indagini su un misterioso delitto dove è stato ucciso un importante boss mafioso.

Inizia così un surreale road movie alla ricerca della famiglia ideale, dove i quattro viaggiatori più un vivace bambino Hae-jin (Im Seung-soo), anche lui alla ricerca di un padre e una madre, dovranno destreggiarsi tra aspiranti genitori, malavitosi vari e i trabocchetti della polizia, finendo per diventare loro stessi una famiglia per caso. 

I molti punti di forza di Le buone stelle – Broker

Famiglia si nasce o si diventa? Questa è la domanda che Kore'eda Hirokazu pone allo spettatore. La trama del film, infatti, gira attorno al tema dell’abbandono e della maternità. E ovviamente della famiglia.

Per il regista giapponese la famiglia è una struttura sociale che va oltre i legami di sangue. Un legame fatto di sentimenti profondi, di responsabilità verso i più piccoli, che vanno protetti dal mondo degli adulti e dalle strutture sociali da loro create, che non sempre operano per il bene dei più piccoli. E in tal senso anche cinque sconosciuti possono creare un nucleo familiare purché i legami siano sinceri e profondi e uniti da un progetto di vita comune.

Appena accennato e senza risposta rimane l’altro argomento quello dell’abbandono e della maternità. Le baby box e gli orfanotrofi risolvono il problema oppure lo incentivano? E’ un bene mettere al mondo dei bambini per poi abbandonarli dentro un istituto? Allo spettatore l’ardua risposta.

Broker è un film affronta in modo delicato e surreale un tema molto difficile, senza mai lasciarsi andare a scene urlate, dove la narrazione si mantiene gradevole grazie un valido cast di attori, che si integra molte bene. Su tutti il giovane il brillante Im Seung-soo e soprattutto Song Kang-ho, celebre per che grazie a questo ruolo è stato premiato come miglior attore al 75° Festival di Cannes.

© Riproduzione riservata



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