Recensione del film 'Come ti ammazzo il bodyguard'
"Come ti ammazzo il bodyguard" è il film con Ryan Reynolds e Samuel L. Jackson

Come ti ammazzo il bodyguard (“The Hitman's Bodyguard”) è il film di Patrick Hughes con Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson e Gary Oldman.
Il giocattolo tiene fino ad un certo punto, e le esplosioni in strada cui la bodyguard Michael Bryce (Reynolds) finge di non fare caso alimentano il divertissement del film. Che per questo potrebbe essere anche evitato.
I continui flashback cercano di giustificare una tensione che altrimenti non potrebbe avere luogo, e il professor Petr Asimov (Rod Hallett) come vittima del regime di Dukhovich - presidente e dittatore della Bielorussia - quando dice: “é un mostro” descrive anche il film, un mostro deforme che alterna generi senza prendere un equilibrio.
Vladislav Dukhovich è sottoposto a processo per i crimini contro l'umanità presso la Corte Penale Internazionale. L'accusa non è in grado di dimostrare le proprie accuse, anche perché Dukhovich ha assassinato tutti i testimoni che potrebbero incastrarlo.
Così emerge il tentativo di portare tensione attraverso la figura di un detenuto, Darius Kincaid (Samuel L. Jackson) che accetta di testimoniare contro Dukhovich in cambio della liberazione della moglie Sonia (Salma Hayek) dalla prigione. Da qui seguono i tentavi di condurre la donna da Manchester a L’Aia, con tradimenti e uccisioni.
Nulla di più offre il film, una congerie di sparatorie, inseguimenti, interrogatori, aule di tribunale, airbag che si aprono. Il montaggio di Jake Roberts riesce a restituire al film quel ritmo che altrimenti la sceneggiatura non agevolerebbe.
Certamente “Come ti ammazzo il bodyguard” è un toccasana per i multiplex e i loro popcorn. La premessa poteva esser interessante, con due guardie del corpo che opposte per carattere devono optare per un obiettivo comune: ma le diatribe verbali tra i due non bastano, non mostrando soluzione di continuità.
Il film pare rievocare commedia come “Rush Hour - Due mine vaganti” (Rush Hour, 1998), ovvero il cinema comico poliziesco con protagonisti Jackie Chan e Chris Tucker; oppure i buddy film come “Ancora 48 ore” (“Another 48 Hrs., 1990) di Walter Hill con Eddie Murphy e Nick Nolte, “Men in Black” (1997), “Cop Out” (2010), “2 Guns” (2013).
Le riprese si sono svolte ad Amsterdam, con così tante risse che lo stesso regista ha ammesso fosse arduo calibrarle, tanto che il capo degli stuntman ha iniziato a lavorare con Reynolds e Jackson per accordare i loro stili di combattimento con le loro personalità, curvando tra automobili, moto, SUV, macchine della polizia e motoscafi.
Una velocità di azione che detta anche il tempo in cui sarà dimenticato il film.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti

Le Chiavi del Cosmo: in uscita nelle librerie il nuovo thriller di Glenn Cooper
Glenn Cooper trasforma storia e archeologia in avventura e riflessione in un viaggio tra Europa e Asia

Recensione film Downton Abbey: Il gran finale, il culmine dell'acclamata saga
Scopri la recensione dell'ultimo capitolo di Downton Abbey, diretto da Simon Curtis con Hugh Bonneville,

Recensione film Ri gua zhong tian The Sun Rises on Us All di Cai Shangjun
In concorso a Venezia 82

Grido Fatale di Angela Marsons: Un thriller psicologico sospeso tra tensione e inquietudine
Torna la detetive Kim Stone alle prese con un serial Killer in una storia torbida e appassionante

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Scarlet
Regia di Mamoru Hosoda

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Elisa
Di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi e Valeria Golino

Mostra del cinema di Venezia: recensione In the Hand of Dante
Regia di Julian Schnabel con Gal Gadot

Mostra del Cinema di Venezia 2025, recensione film Newport & the Great Folk Dream
Scopri Newport & the Great Folk Dream, il film fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia