Recensione Blackhat, bentornato Michael Mann!

Cinema / Recensione - 11 March 2015 14:00

Blackhat, il regista di Miami Vice e Collateral torna a dirigere un film dopo sei anni con un lavoro pieno delle scelte stilistiche che caratterizzano il suo cinema e con protagonista Chris Hemsworth

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Film Fall - video

Blackhat è il nuovo film di Michael Mann (Miami Vice). È in uscita giovedì 12 marzo 2015 distribuito da Universal Pictures.

Blackhat trama, il governo cinese e quello americano decidono di collaborare in seguito a un attacco informatico che colpisce prima una centrale nucleare in Cina e poi la borsa di Chicago. Viene istituita una task-force in cui viene a chiamato a lavorare Nick Hataway, un geniale hacker detenuto in una prigione in Pennsylvania dove sta scontando una pena di 13 anni. Inizia così una caccia all’uomo da Chicago fino a Jakarta passando per Los Angeles e Chicago.

Blackhat recensione, Michael Mann per il suo ritorno al cinema sceglie una storia ambientata nello cyberspazio. Il film risulta pienamente godibile e lo spettatore si appassiona nella caccia all’uomo che viene raccontata durante le due ore di durata del film.

Blackhat cast, il protagonista del film è Chris Hemsworth (Rush). La scelta di affidare all’attore divenuto famoso con “Thor” il ruolo del personaggio principale è assolutamente azzeccata visto che Hemsworth si afferma alla grande grazie alla sua imponente fisicità. Tra gli altri interpreti troviamo Viola Davis (Prisoners) e Wei Tang (Dragon).

Michael Mann dirige un film “alla Michael Mann”. Infatti Blackhat presenta molti temi cari al regista. Anzitutto la presenza di un eroe che strizza l’occhio al mondo del crimine (come Sonny Crockett e Ricardo Tubbs in Miami Vice) e poi il fascino del mondo della notte, trattato alla perfezione anche in Collateral. Il cinema di Michael Mann non è presente solo nei temi ma anche nelle scelte stilistiche. Spesso viene usata la macchina da presa a mano, che danno l’impressione di riprese amatoriali per rendere al meglio il caos e la confusione di alcune scene, oltre a primi piani e campi lunghissimi.

Blackhat è un film che piacerà certamente ai fan di Michael Mann, che in esso ritrovano tutto il cinema di un regista troppo spesso sottovalutato. Ma Blackhat piacerà anche a tutti coloro in cerca di un film di qualità che hanno voglia di farsi rapire per due ore da un'appassionante caccia all'uomo.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon