Nureyev The White Crow, una personalità irripetibile: la recensione del film
Al cinema, con Oleg Ivenko diretto da Ralph Fiennes.
Nureyev The White Crow esce oggi nelle sale italiane, distribuito da Eagle Pictures. Il biopic è diretto da Ralph Fiennes, atteso in Bond 25, ed è incentrato sulla primissima parte della carriera del ballerino più talentuoso della storia della danza classica.
Inizialmente
Fiennes nutre dubbi nel lavorare sul set anche da attore, ma infine
accetterà di interpretare Alexandre Puskin, il maestro di numerosi
ballerini divenuti celebri, incluso Mikhail Baryshnikov.
Il
titolo del film fa riferimento a un'espressione russa, belaya vorona,
o white crow appunto, idioma usato per descrivere una personalità
straordinaria, un outsider: una persona destinata a fungere da
meteora per illuminare l'umanità nel caos. Nel 1938, con la
rivoluzione russa anche il mondo del balletto tramonta, seppellito
insieme all'aristocrazia.
Schede
Nureyev, la svolta a Parigi
Rudolf Nureyev (Oleg Ivenko) è un bambino solitario nato su un treno, la Transiberiana, nei pressi di un villaggio siberiano. L'opportunità di frequentare una scuola prestigiosa arriva tardi, quando ha 17 anni. Nel 1961 è a Parigi con la Compagnia del Balletto del Teatro Kirov, prestigiosa istituzione di Leningrado. Nella capitale francese, Nureyev, esuberante e notoriamente una personalità fuori dagli schemi, dà del filo da torcere agli agenti del KGB di scorta alla Compagnia.
Fa amicizia con i ballerini francesi, gira liberamente di museo in feste. È uno spirito indomabile che comincia a preoccupare la scorta. Il film è incentrato sull'esperienza parigina, il successo all'Opéra impone repliche a Londra, ma al momento della partenza, all'aeroporto Le Bourget, il funzionario del KGB lo informa del rimpatrio improvviso a Mosca, adducendo a pretesto un'esibizione al Cremlino. Nureyev teme l'inganno e si affida alla polizia francese chiedendo asilo politico: I want to be free, lo sentiamo affermare con fierezza, e l'appello è liberamente legato al ritornello di una canzone di Freddie Mercury.
The White Crow, la recensione
Lungo il soggiorno parigino si alternano i flashback di un'infanzia estremamente povera, con un padre assente e lontano. All'affetto paterno subentra l'amore per l'arte, il ballerino sarà un fervente collezionista di opere d'arte, e una commovente ossessione per i treni.
Nureyev The White Crow è un film per molti versi affascinante. Tuttavia, una freddezza di sottofondo impedisce di avventurarci nella magnificenza di una personalità irripetibile: controversa e geniale, fuori e dentro dal palcoscenico.
Nel cast anche Adèle Exarchopoulos (La vita di Adele).
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