Mostra del cinema di Venezia: recensione film The Souffleur
Con protagonista Willem Dafoe

The Souffleur, frammenti e ricordi
Quando un imprenditore argentino acquista un hotel storico per demolirlo e ricostruirlo, il direttore dell'Intercontinental comincerà la sua piccola battaglia per fermare il tempo.
The Souffleur è un film che incuriosisce per la sua originalità, pone infatti un tema dibattuto come quello della memoria storica e strutturale dei luoghi. La narrazione si basa sulla conservazione di un immobile che allo stesso tempo diventa una battaglia per la preservazione di momenti vissuti, di ricordi delle persone che lo hanno abitato, di quelle che lo hanno costruito, dei camerieri che lì hanno servito. Preservazione e appartenenza sembrano essere gli elementi che formano la narrazione di The Souffleur
La regia sviluppa una dinamica volutamente frammentata, che potrebbe far apparire la narrazione disorganica per lo spettatore, tuttavia rende concettualmente il senso della trama. Sì concentra infatti sugli istanti, quasi a creare quei frangenti di tempo che determinano i ricordi. Sembra voglia stabilire un connubio tra narrazione disomogenea e creazione dei ricordi vissuti nell’hotel. Una tecnica che rende il senso della memoria, momenti appunto che andranno perduti con la distruzione della struttura.
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