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Mostra del cinema di Venezia: recensione film The Smashing machine

Con protagonisti Dwayne Johnson, Emily Blunt

Mostra del cinema di Venezia: recensione film The Smashing machine

The Smashing Machine, tratto da una storia vera

The Smashing Machine vuole essere anche un tributo ai pionieri degli sport del wrestling, ma soprattutto rappresenta una storia intima, una narrazione di discese e risalite come accade nell’esistenza della maggior parte delle persone. Le metafore di vita che utilizzano gli sport sembrano sempre attuali, azzeccate. Raccontano di sbagli, di cadute, di compagni e compagne, di passioni, di persone. In The Smashing Machine la regia si sofferma a raccontare la vita di Mark Kerr che con L’amico e rivale Mark Coleman hanno costituito il pionierismo delle competizioni professionistiche di lotta e combattimenti violenti. Una storia di rispetto tra lottatori, ma anche di difficoltà nei rapporti sentimentali, la caduta nella dipendenza da oppiacei per sopportare il dolore, la sconfitta e la rinascita non solo sul ring ma anche nella convivenza, seppur difficoltosa, con la compagna interpretata autenticamente da Emily Blunt. 

Visivamente potente, The Smashing Machine elabora una cronistoria delle tappe fondamentali della vita di Mark Kerr, con la regia che tenta di mantenere in equilibrio la narrazione tra la carriera, il rapporto con la compagna, le amicizie, in una complessa dinamica nella quale anche Mark Kerr sembra abbia dovuto combattere per dare equilibrio alla propria esistenza.

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