La regola del gioco recensione film, indagini sulla CIA e il traffico di droga

Cinema / Recensione - 18 June 2015 13:00

La regola del gioco, un giornalista indaga su un collegamento segreto tra i servizi segreti americani e il traffico di cocaina in Sudamerica. Nomi eccellenti per questo thriller politico: Jeremy Renne

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Film Una vita spericolata

La regola del gioco (Kill the Messenger) film di Michael Cuesta basato sui libri Kill the Messenger di Nick Schou e Dark Alliance di Gary Webb.

La regola del gioco trama. Gary Webb è un giornalista da poco trasferitosi in California, dove lavora per il San José Mercury News. Un giorno la donna di un grosso trafficante di droga gli porta le trascrizioni segrete del Gran Giurì che svelano un collegamento tra CIA e traffico di cocaina in Sudamerica. Si rende conto di avere tra le mani una notizia sensazionale, che spiegherebbe l’enorme quantità di droga a basso prezzo che ha invaso da anni le strade di tutto il paese. Probabilmente questo traffico serve per finanziare i Contras in Nicaragua, per questo Gary decide di andare direttamente lì per ottenere informazioni dal narcotrafficante Norwin Menes, detenuto in un penitenziario. Grazie al suo editore la storia può aver luce, ma dopo il primo periodo di fama, i colleghi di altri giornali, stizziti dall’aver bucato la notizia, iniziano una campagna denigratoria nei suoi confronti. Inoltre le minacce da parte di boss mafiosi e presumibilmente dai servizi segreti diventano sempre più opprimenti, distruggendo la vita del giornalista.

La regola del gioco recensione. Di vicende torbide la storia statunitense ne è piena, ma quella raccontata da Michael Cuesta è una delle più oscure. Favorire lo spaccio di cocaina serviva alla CIA per finanziare i gruppi controrivoluzionari in Nicaragua, unici oppositori del governo sandinista appena insediato. L’avanzata del comunismo faceva paura, più paura del crescente degrado sociale causato dall’enorme quantità di droga presente sul territorio, che a causa del bassi prezzi intaccava soprattutto coloro che vivevano nei sobborghi, la gente più povera. Proprio mentre Reagan faceva proclami per contrastare il traffico, gli Stati Uniti si stavano autodistruggendo. E in questo contesto spunta il tipico eroe americano, un uomo che non si tira indietro se incontra difficoltà, disposto a rischiare la propria vita per un’ideale di verità. La storia è quindi molto interessante, ed il regista la sviluppa tenendo alto il pathos per tutta la narrazione, tracciando il cambiamento di un uomo pieno di vita e curioso, abbattuto poi dalla fatica e da una persecuzione mediatica che rischia di sconvolgergli la vita. La macchina da presa e sempre dentro l’evento, siamo molto vicini al protagonista e ai suoi timori, da quando si ritrova a passeggiare per le vie del bronx, quando si ritrova faccia a faccia con un narcotrafficante in Nicaragua, fino ad arrivare alla delicata situazione affettiva e famigliare, che fa da cornice alla vicenda. E con l’obiettivo così concentrato sul volto, ottima l’interpretazione di Jeremy Renner, che dopo le esperienze con gli Avengers, dimostra enormi capacità recitative e versatilità. Kill the Messenger si dimostra quindi un thriller politico d’impatto, avvincente e inatteso, che farà urlare di gioia gli amanti dei grandi complotti in stile USA.

La regola del gioco cast. Jeremy Renner (The Avengers) impersona il protagonista Gary Webb, mentre Michael Sheen (Midnight in Paris) veste i panni di un giornalista che tenta di aiutarlo. Andy Garcia (Ocean's Eleven) è il noto narcotrafficante rinchiuso in una prigione in Nicaragua, stessa professione toccata a Ray Liotta (Sin City - Una donna per cui uccidere). Ruolo anche per Oliver Platt (X-Men - L'inizio) nella parte del capo redattore del San José Mercury News.

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