La ragazza del treno, recensione del film

Cinema / Recensione - 03 November 2016 07:30

"La ragazza del treno" è il film tratto dal romanzo di Paula Hawkins: Emily Blunt è la protagonista.

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La ragazza del treno è il film di Tate Taylor, distribuito da 01 Distribution. Nel cast ci sono Emily Blunt, Haley Bennett, Rebecca Ferguson, Justin Theroux e Luke Evans: il film è tratto dall’omonimo romanzo di Paula Hawkins.

La trama segue pedissequamente il libro, con Rachel Watson (Blunt) depressa a causa del divorzio da Tom (Theroux) e capace di trovare sollievo solo ammirando la coppia felice che ogni giorno fa colazione su una veranda, nel tragitto che la conduce al treno da Manhattan. I due - Megan (Bennet) e Scott (Evans) - lasciano presto infrangere il loro idillio, poiché la donna scompare con l’ipotesi di essere stata assassinata. Rachel collabora alle ricerche, anche se lei stessa viene coinvolta sui dubbi del crimine: si scopre alla fine che l’ex marito Tom nascondeva un segreto con Megan.

La voce fuori campo dell’inizio è insopportabile, tanto che neanche nei didascalici film degli anni ’30 era così ridondante. La lentezza della suspense che presume di infondere tensione fa calare il film nei b-movie, quasi pensando ad un pubblico di soap opera piuttosto che quello che deve pagare 8 euro. E i vari sospiri della protagonista non fanno che ampliare questo senso di sconvenienza, della forma rispetto al contenuto, già di per sé diluito: il libro ha venduto più 15 milioni di copie copie e il regista di “The HelpTate Taylor forse ha saltato qualche pagina nell’adattamento.

Non era facile trasporre il libro, molto dialogato proprio per raccontare antefatti ed impressioni dei personaggi. Basti pensare a quella in cui Rachel parla con il Detective Riley (Allison Janney), con frasi senza balzi ma languide.

A ciò si aggiungono blande scene di sesso, per rendere la vicenda di appeal per un pubblico femminile. Emily Blunt ha dovuto faticare non poco per restituire il senso di tormento della protagonista romanzesca, data la onnipresenza del suo volto che - senza una trama adeguata ad un film - poco poteva imporre per renderlo accettabile.

Justin Teroux è totalmente fuori parte, i pianti di Megan (Haley Bennett) sono poco credibili così come i flashback simili a quelli di una tesina di regia. L’unica attrice con verve è Lisa Kudrow (la serie “Friends”), che interpreta il piccolo ruolo di Martha: in poche scene restituisce una mimica realistica e anche ironica. A questa estenuatezza contribuisce la musica di Danny Elfman, che dopo successi come “Batman”, “Desperate Housewives” e “I Simpsons” annacqua la trama.

L’unico momento di tensione si ha quando Rachel stringe un neonato, e poi si presenta davanti all’abitazione di Megan lasciandolo sul prato.

Come in un romanzo dalla giusta suspense, i colpi di scena si concentrano dopo i due terzi, con intrichi finali e un po’ di sangue causato da cavatappi e assoluzioni per legittima difesa. Ma qui siamo in un film.

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