Ho ucciso Napoleone, Micaela Ramazzotti glaciale manager in cerca di vendetta

Cinema / Recensione - 26 March 2015 13:00

Ho ucciso Napoleone, Micaela Ramazzotti interpreta una cinica donna di mondo nella nuova commedia di Giorgia Farina: amori segreti, tradimenti e tanti colpi di scena.

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Ho ucciso Napoleone film diretto da Giorgia Farina, scritto insieme a Federica Pontremoli; una produzione Bibi Film con Rai Cinema.

Ho ucciso Napoleone trama. La vita perfetta di Anita, spietata dirigente di un’importante casa farmaceutica, nel giro di poche si sgretola inesorabilmente. Il medico le ha appena detto di essere al quarto mese di gravidanza, motivo per il quale non può nemmeno decidere di abortire. La cosa peggiore è che il padre di questo bambino è un uomo sposato con due figlie, nonché il capo dell’azienda dove lavora. Per finire, appena tornata a casa, si ritrova anche una lettera di licenziamento senza apparenti motivi. Anita però è una donna assolutamente fredda e calcolatrice, non ha la minima intenzione di far passare tutto sotto silenzio, pretende che ogni cosa torni esattamente come prima. Per questo, insieme a un gruppo di strambe amiche e ad un timido avvocato della sua azienda, escogita un raffinato piano di vendetta. Intanto il tempo passa, la pancia cresce, e anche la glaciale Anita inizierà a sciogliersi, diventando una persona diversa. Ma anche in quel momento sorgerà un problema.

Ho ucciso Napoleone recensione. Che Giorgia Farina amasse le donne con i cosiddetti "attributi" si era capito già dalla sua prima pellicola, Amiche da morire, ma il livello di freddezza e cinicità raggiunti dalla protagonista in questo film la rende più paragonabile ad un robot di ultima generazione, che ad un essere umano. Anita è una donna in carriera, sicura che per avere successo nella vita serva essere come un “sofficino congelato”, priva di ogni emozione, senza bambini che la ostacolino, senza un uomo stabile e con un posto di lavoro al top. Quando tutto il suo castello di carta crolla, si ritrova a essere una femme fatale, una vendicatrice a metà tra il Conte di Montecristo e il più recente Frank Underwood della nota serie House of Cards: vuole ottenere il massimo, sia la “testa” dei suoi boia, che ritornare ai vertici della sua azienda. Da qui inizia la genesi del suo cambiamento: la protagonista ritroverà (non senza fatica) un lato di sé finora celato, quello squisitamente femminile. Ed è proprio nel momento in cui la vita della donna sembra svoltare in meglio, quello in cui il film cambia completamente, acuendo inaspettatamente i propri toni noir e concludendo con una mezz’ora ricca di suspense e colpi di scena. Una pellicola che è dunque di difficile definizione, ma che valutando la cornice si potrebbe definire semplicemente commedia. In questa realtà eterogenea si muove con destrezza Micaela Ramazzotti, vera anima dell’opera, capace di interpretazioni diametralmente opposte e cambi di personalità degni della miglior Miranda Priestly (alias sua maestà Meryl Streep) ne Il diavolo veste Prada; un confronto non da poco per un’attrice, ma assolutamente degno per una delle punte di diamante del cinema nostrano.

Ho ucciso Napoleone cast. Micaela Ramazzotti (Il nome del figlio) è la glaciale Anita, mentre Adriano Giannini (Senza nessuna pietà) impersona il suo amante-capo, nonché futuro padre del figlio. Libero de Rienzo (Smetto quando voglio) interpreta l’avvocato Biagio, che aiuterà Anita nell’impresa insieme alle irriducibili amiche del parco: Elena Sofia Ricci (Allacciate le cinture), Iaia Forte (La grande bellezza), Thony (Tutti i santi giorni) e Monica Nappo (Magnifica presenza).

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