GTA The Trilogy: San Andreas, recensione videogame per Xbox Series X e PS5

Games / Recensione - 12 November 2021 14:00

La remaster di Gran Theft Auto: San Andreas

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Pochi prodotti hanno segnato il mercato videoludico come la serie di Grand Theft Auto, capace di riscrivere la grammatica degli open world con i capitoli usciti su PlayStation 2, vere e proprie pietre miliari dei videogiochi. Il loro successo ha scavalcato i semplici confini della console Sony, arrivando su PC con migliaia di mod e nella cultura pop, consacrando Rockstar come una delle più grandi software house di sempre. Il successo di GTA ha poi raggiunto l'apice con l'ultimo episodio uscito, quel GTA V che ancora vende milioni di copie e detiene il record di incassi, spalmato su due generazioni di console, con un'ulteriore edizione per PS5 e Series X in uscita il prossimo anno. Il 2021 è invece il momento di un ritorno storico, a lungo atteso da tantissimi fan, quello della Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition composta da GTA III, Vice City e San Andreas.

Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition
In questa recensione prenderemo come riferimento Gran Theft Auto: San Andreas, disponibile sin dal day one agli abbonati al servizio Xbox Game Pass, che ci ha permesso di tornare a Liberty City e di rivivere gli intrecci narrativi di CJ e i suoi amici. Tale scelta segue comunque il lavoro di remaster fatto anche per gli altri due giochi, che hanno ricevuto gli stessi identici ritocchi in termini grafici e di gameplay, per una continuità stretta fra i tre capitoli proposti nella Trilogy, al prezzo di 60 euro totali. I miglioramenti promessi da Rockstar hanno investito sia l'impianto tecnico che quello ludico, con alcuni accorgimenti presi dagli ultimi episodi della serie: la ruota della armi, che rallenta il tempo, un sistema di mira non più automatico ma che prende spunto da GTA V, la visuale in prima persona nei veicoli, la presenza dei checkpoint nelle missioni e una mini-mappa più dettagliata, con la possibilità di selezionare una meta da raggiungere. Tali aggiunte rappresentano un deciso passo in avanti rispetto alle vecchie dinamiche e aiutano a superare alcune criticità dei primi GTA, aumentando la quality of life dei titoli. Ripetere interamente una missione era infatti una delle problematiche maggiori in termini di ritmo, così come selezionare in corsa le armi o consultare la mappa, tutte situazioni riviste e che migliorano l'esperienza generale. Il gameplay cerca quindi di avvicinarsi alle produzioni odierne, senza però mai riuscirci pienamente: le aggiunte sono gradite, ma il feeling pad alla mano rimane impreciso, antiquato, macchinoso. Un sapore agrodolce, perchè San Andreas, così come gli altri due capitoli, mette in scena una storia interessante e ben raccontata, forte di una sceneggiatura e dialoghi ancora freschi e attuali, così come la caratterizzazione di personaggi e missioni. Un ricordo piacevole e confortante, che si scontra tuttavia con un impianto tecnico che, ad oggi, non può dirsi come una remaster presentabile.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da remake e remaster, una quantità notevole di vecchie produzioni tirate a lucido o ripensate completamente. GTA: San Andreas The Defintive Edition è una remaster della versione uscita su PC, con un aumento della risoluzione, nuove texture ed elementi visivi, come foglie e alberi, un sistema di illuminazione rivisto e modelli poligonali arrotondanti dalle asperità di generazioni fa. Proprio i personaggi sono probabilmente l'aspetto peggiore del restyling grafico della GTA The Trilogy: le asperità sono state ammorbidite con un effetto da plastilina ben poco gradevole, personaggi cartoon dalle fattezze a tratti grottesche, complici anche animazioni e glitch che peggiorano la situazione. Le movenze di CJ, il protagonista, sono un brutto salto indietro del tempo, che non ha subito alcuna variazione; meglio invece gli ambienti di gioco, che sono ora più definiti, con una mole poligonale maggiore, un'illuminazione più corposa ed elementi rivisitati, come vegetazione, insegne al neon e la pulizia di edifici e macchine. Ciò che delude è pero la stabilità del gioco, con numerosi glitch grafici e un motore tecnico instabile in tante situazioni, compreso anche un frame rate che, inspiegabilmente, subisce dei cali su PS5 e Series X. Lo stesso boost in termini di risoluzione ci consegna un gioco in 4K HDR, ma con dei valori di luminosità e contrasto sballati, che non solo non simulano in maniera corretta l'HDR, ma affogano i neri e rendono troppo scura l'immagine. Sin da subito siamo stati infatti costretti ad impostare (ad occhio, visto che manca un riferimento nel menù) i valori di contrasto e luminosità, senza tuttavia giungere ad un risultato soddisfacente. Considerando che il gioco è stato provato su un OLED top di gamma calibrato professionalmente, tale mancanza da parte del team incaricato della remaster, i Groove Street Games, denota un'insufficienza alquanto grave per quanto concerne il lato tecnico, un segnale che il lavoro svolto non ha avuto la giusta cura, o valutazione, da parte di Rockstar Games.

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