Contro l'ordine divino, la battaglia delle donne svizzere negli Anni Settanta

Cinema / Recensione - 16 March 2018 14:00

Contro l'ordine divino di Petra Volpe, al cinema questo weekend.

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Contro l'ordine divino è il film di Petra Volpe selezionato come Miglior film straniero svizzero agli Oscar, senza entrare nella rosa finale. Il film apre con una sequenza accattivante tra immagini del concerto Woodstock, quelle delle rivolte studentesche, il black power, gli hippie, la lotta per i diritti delle donne. Siamo nel 1971, mentre il mondo si prepara a cambiare rotta, in un piccolo paese svizzero la vita scorre imperturbabile.

Contro l'ordine divino

Nora (Marie Leuenberger) è moglie e madre di due bambini. Invece di rammendare calzini e fare qualche ora come donna delle pulizie, vorrebbe trovare un mestiere interessante. Il marito non è d'accordo: troppi colleghi maschi le girerebbero intorno. Inoltre, nella comunità, comincerebbero a girare voci su di lui come padre di famiglia che sfrutta la moglie per ragioni economiche. La legge dice che Nora non può andare a lavorare senza il consenso di Hans (Maximilian Simonischek).

Tuttavia, anche in Svizzera, il 1971 è un anno decisivo, grazie al referendum in cui la popolazione è chiamata a decidere sul diritto al voto delle donne.
La protagonista diretta da Petra Volpe ha un carattere mite, diversamente dalla figlia di Theresa che sogna un futuro lontano dai "bifolchi del paese" a colpi di minigonne e musica rock.
Tuttavia, la riservatezza caratteristica di questa moglie e madre svizzera non le impedisce di condurre una battaglia efficace.

Dopo Suffragette (2015) diretto da Sarah Gavron, diverse registe si sono confrontate con il tema dell'emancipazione femminile. Parliamo di Eterno femminile, il biopic di Rosario Castellanos. Ma il ruolo della donna sacrificata al successo di un marito egocentrico è trattato, con fortunato umorismo, anche in Un amore sopra le righe, la commedia di Nicolas Bedos e Doria Tillier nelle sale da ieri. Infine, pure la protagonista femminile del film di Francesco Bonelli, Anche senza di te con Myriam Catania, finirà per guarire dagli attacchi di panico liberandosi di un fidanzato in carriera a cui fare da badante.

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