Il Game Pass
di Microsoft è terra di conquista e scoperta per una
moltitudine di indie, giochi dal budget limitato che altrimenti
passerebbero inosservati e sotto traccia. Il 12 agosto è la volta di
art of rally, un atipico prodotto che racconta in modo personale
e particolare le quattro ruote.
Negli anni recenti
siamo stati abituati a vedere produzioni su licenza degli sportivi,
con tracciati, piloti, macchine e livree tendere verso la direzione
del fotorealismo, un'attenta riproduzione digitale di realtà già
codificate. Art of rally rivede questa formula, andando a contrastare
l'iconografia di IP conosciute e già sul mercato da tempo, donando
alla guida uno stile più arcade e all'aspetto grafico un
tocco artistico di rilievo. La
componente grafica è infatti
uno dei grandi pregi del titolo, con uno stile peculiare, un
dipinto
dagli alberi impressionisti, una pista che corre sotto i nostri occhi
da una visuale isometrica e una tavolozza di colori a dipingere gli
scenari. L'impatto scenico è sorprendente, colorato, con giochi di
cromatismi e luci, un universo di libertà che gli sviluppatori hanno
esplorato per tratteggiare un mondo rallystico da favola. Lo stesso
racconto che ci accompagna lungo le piste lo ritroviamo nella
carriera, un percorso che nasce dai tempi d'oro del rally anni
'60 fino all'era moderna, il tutto, rigorosamente, senza licenze né
vincoli contrattuali.
Art of rally è un
titolo libero, nell'esplorazione della creatività e nel mondo di
gioco, tra tappe e un lato artistico particolarmente ispirato e
sognante, un dipinto nelle diverse piste sparse per il globo, vero e
proprio esercizio di stile visivo. La
soundtrack segue lo
stesso pennello virtuale, disegnando una colonna sonora di alto
livello e che dona un quid romantico al già sognante sfrecciare su
asfalto e sterrato. Quello che invece convince meno risiede nel
gameplay: le velleità realistiche sono alleggerite da una fisica dei veicoli di stampo arcade, con tuttavia alcuni nervosismi di troppo, una sfida sul tempo
tirata e a filo con i secondi. Non convince però il feedback delle vetture, molto nervose in sovrasterzo e con un freno motore che
influisce poco nella guida, reazioni in salto e in frenata
rivedibili, specialmente con l'utilizzo del freno a mano. La
sensazione è quindi soddisfacente a metà: grande stile grafico e
una giocabilità non particolarmente rifinita, che richiede al
giocatore uno sforzo supplementare per poter godere pienamente del
titolo.
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