Recensione film Argo, Ben Affleck e la vera storia di un falso hollywoodiano
Un falso film programmato come missione della Cia per salvare diplomatici bloccati in un territorio ostile
Argo è il film con il quale il regista e attore Ben Affleck ha riscosso favorevoli commenti sin dalla sua prima proiezione al Festival di Toronto lo scorso settembre, dove è stato presentato in anteprima ottenendo il premio di critica e pubblico.
La trama è ambientata durante la rivoluzione islamica di Teheran del 1979 e gli eventi narrati risalgono all'irruzione di alcuni militanti nell'ambasciata americana che provocò la presa in ostaggio di diversi membri del corpo diplomatico. L'agente della CIA Tony Mendez (Ben Affleck) a conoscenza che alcuni membri hanno trovato rifugio nella casa dell'ambasciatore canadese, organizza una disperata missione di salvataggio mascherandola da hollywoodiana produzione cinematografica per la realizzazione di un falso film di fantascienza.
George Clooney è il co-produttore di Argo, film che viene additato dagli addetti ai lavori come prossimo candidato all'Oscar e che presenta una storia all'americana ma basata su un fatto realmente accaduto che ha come tematiche fondamentali l'importanza della vita e la contaminazione dell'odio. Un'idea che sembra folle ma che potrebbe essere l'unica speranza di salvezza. Un falso film come mezzo per scortare i sei fuggitivi in un luogo sicuro lontano dal caos e dai disordini scoppiati a Teheran. Una via di tensione e pericolo che lascia in bilico, sospese, le vite dei diplomatici.
Ben Affleck viene corroborato da una sceneggiatura densa e ben condotta da Chris Terrio e Joshuah Barman, riuscendo a realizzare una storia drammatica e coinvolgente, con un ritmo narrativo sostenuto e condito da una buona ironia. Un film nel quale vengono miscelate diverse realtà, quella drammatica degli scontri civili, con quella relativa agli intrighi della CIA, per giungere al contrasto con il mondo del cinema patinato proprio delle atmosfere hollywoodiane. Una miscela esplosiva che avrebbe potuto ustionare anche i cineasti più affermati mentre Affleck dimostra la sua maturità alla regia, collocando ogni elemento nella giusta luce e proponendo una storia dalle profonde tematiche etiche e sociali contestualizzata in un complesso periodo storico.
Ben Affleck che aveva partecipato anche come sceneggiatore in Will Hunting - Genio ribelle, dopo Gone Baby Gone (2007) e The Town (2010) giunge alla sua terza regia, quinta contando due cortometraggi. Nel ricco cast oltre al protagonista, spiccano le brillanti prestazione di John Goldman, Alan Arkin, Bryan Cranston e Taylor Schilling. Affleck è inoltre atteso per dicembre, questa volta esclusivamente nel ruolo di attore, in To the Wonder di Terrence Malick, mentre nel 2013 è in programma Runner Runner di Brad Farman.
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