Recensione Ribelle The Brave: scongiurata la sindrome del principe azzurro
Cinema / Recensione - 05 September 2012 07:00
La Walt Disney Pixar porta al cinema la storia della principessa Merida, doppiata in originale da Kelly Macdonald, che sfida le usanze del suo popolo in favore della sua libertà
In la determinazione della giovane principessa Merida la porta ad ribellarsi ad un destino che da secoli è per lei scritto nelle tradizioni del suo popolo ma la proietterà anche verso conseguenze che sono metafora della moderna società.
La trama si basa sul carattere deciso ed impetuoso di Merida, figlia di Re Fergus e della Regina Elinor, che partecipa, contro il volere materno, alla gara di tiro con l'arco per vincere la sua stessa mano e non dover quindi sposare improbabili principi. Questo getta il villaggio scozzese ed i suoi clan nel caos. Merida sfugge all'autorità della madre e si rifugia nel bosco ma alla fine deve rimediare ai suoi desideri e alla situazione che si è creata. Finisce così per dover lottare contro una maledizione dovendo dimostrare le sue qualità ed il suo coraggio.
Walt Disney Pixar realizza una favola moderna nella quale sussistono metafore dell'attuale società. Ormai da tempo anche al cinema non si assiste più al ruolo femminile passivo e di contorno a quello dell'eroe. Anche in Biancaneve e il cacciatore da poco uscito nelle sale, la bella Bianca interpretata da Kristen Stewart è colei che salva il suo regno. Viene proposto un personaggio femminile che non è più in attesa dell'eroe che salvi tutto ma si attiva ed è pronto a lottare per tutelare le proprie esigenze. Nella modernità quindi potrebbe essere scongiurata la sindrome del principe azzurro ed affermare un interprete femminile che non si afflosci sognante ad attendere il suo salvatore salvo poi rendersi conto, nella realtà della società attuale, che è stato troppo idealizzato esponendo lo stesso a limiti invalicabili.
Ribelle The Brave pone Merida a confrontarsi con le conseguenze delle proprie azioni. Confronto che viene espresso nel rapporto tra la regina Elinor e la principessa Merida, madre e figlia, due distinte visioni del modo d'essere che rispondono a diverse generazioni. Il rapporto con la madre è visto come coercizione della propria libertà ed il desiderio di Merida espone i suoi familiari al pericolo. Una lotta per l'indipendenza contro tradizioni secolari che rompe equilibri i quali devono comunque essere nuovamente modificati. Questo espone coloro che si battono contro i limiti della società e quindi dovranno essere consapevoli delle reazioni e conseguenze da affrontare per poter giungere all'affermazione di sé. Ovviamente senza dimenticare che ogni azione potrebbe coinvolgere un determinato numero di persone, almeno questo quanto emerge nella fiaba animata.
Brave è diretto dai registi Mark Andrews e Brenda Chapman ed è doppiato in originale dagli attori Kelly Macdonald (Harry Potter e i doni della morte: Parte 2) che presta la sua voce alla principessa Merida, Billy Connolly (I fantastici viaggi di Gulliver) è un bonario Re Fergus ed Emma Thompson (Men in Black 3) è la ligia Regina Elinor.
Pixar crea un film d'animazione dalla doppia anima, tenebrosa ed arcana da un lato mentre dall'altro sincera ed a tratti stereotipata e comunque divertente. Una fiaba nella quale manca tuttavia un vero antagonista, come nella struttura narrativa classica. Questo è dovuto con ogni probabilità ad una storia che si bassa sulla lotta per l'indipendenza e sulla sfide che essa esige, compresa quella di dover affrontare le paure più profonde. Un percorso spesso intimo che espone ad un confronto con il contesto circostante e con l'affermazione della propria personalità.
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