Watch Dogs 2, recensione videogame per PS4 e Xbox One: vita da hacker a San Francisco
Watch Dogs 2 è un videogioco giovane e spensierato, tra gadget tecnologici e decine di possibilità di hacking, nella splendida e viva San Francisco
Watch Dogs 2 è il videogioco d’azione a mondo aperto sviluppato e pubblicato da Ubisoft, sequel di un primo capitolo che portava nuove idee e meccaniche nell’universo dei free roaming. Impersonare un hacker comportava, infatti, approcci e situazioni di gioco alternative, fatte di sabotaggi ed interessanti diversivi, tra hacking di sistemi informatici e cittadini ignari di essere spiati e derubati. Ciò che non permetteva alla produzione di splendere era da ricercare in una città anonima e in una mondo piatto, in termini ludici e contenutistici. Il seguito migliora ed espande tutte le meccaniche di gameplay dell’originale, portando una città e un universo vivo, nella splendida realizzazione digitale di San Francisco, piena di colori e persone.
La trama di Watch Dogs 2 si distacca dal predecessore per tematiche e narrativa, con una storia interamente vissuta attraverso gli occhi di un gruppo di ragazzi e contraddistinta da un gergo giovanile e spensierato, un netto stacco rispetto alle atmosfere oppressive e opache del primo capitolo. Il cambio è evidente sin da subito, nella scelta del protagonista Marcus Holloway, un ragazzo che non ha un torbido passato e una famiglia da difendere come succedeva con Aiden Pearce. Il suo universo è quello dell’hacking e della sua crew, un gruppo di DeadSec composto da comprimari nella storia principale, con l’intento di rovesciare le regole moderne e tecnologiche presenti a San Francisco. L’intreccio, infatti, muove dal primo episodio, dove il sistema operativo ctOS controllava ogni aspetto della vita quotidiana delle persone. Il progetto della Blume, fallito nella città di Chicago, trova ora un nuovo futuro nella metropoli californiana, con la versione 2.0, potenziata e aggiornata.
Il gameplay di Watch Dogs 2 punta decisamente sue due fattori, perfettamente riusciti e compatibili tra loro: parkour e hacking. La giocabilità più lenta e statica nei panni di Aiden Pierce si trasforma con il giovane Marcus in uno scalare ostacoli ed elementi dello scenario, con meccaniche da parkour e salti, un dinamismo ottenuto mediante l’agilità del protagonista e un level design rivisitato. Le possibilità di hacking, invece, sono un gradito e rinnovato ritorno, con decine di possibilità di interazione e capacità offensive. Partendo dal sistema di sabotaggio possiamo modificare, attraverso l’uso del nostro telefonino, qualsiasi device, come cambiare colore ai semafori, far esplodere tombini e quadri elettrici, entrare nel profilo di altre persone e interfacciarsi con macchine, telecamere e sistemi di sorveglianza. Il controllo, pressoché totale nella città smart di San Francisco, permette di vivere a 360 gradi l’universo tecnologico moderno, con un’interazione ambientale assolutamente gratificante, e illegale. I gadget in nostro possesso riguardano anche possibilità di infiltrazione e controllo remoto, attraverso l’uso del jumper e del drone volante. Il loro utilizzo permette di evitare scontri e aggirare nemici, pianificando da lontano l’azione, un aiuto indispensabile nelle situazioni di gioco più delicate e affollate. Gli spostamenti all’interno della città, sia durante le missioni che in modalità libera, beneficiano di un rinnovato motore fisico, con veicoli a quattro e due ruote molto più gestibili rispetto al passato, dove il sistema di guida rappresentava un grosso limite.
La grafica di Watch Dogs 2 ricrea una perfetta versione digitale di San Francisco, disegnata con la consueta cura artistica e stilistica di Ubisoft, maestra nel riprodurre un universo quanto più fedele e vicino possibile alla realtà. La palette cromatica scelta è fatta di colori caldi e saturi, una decisa inversione di rotta rispetto al prequel, tra splendidi paesaggi e luoghi caratteristici della città californiana. La diversificazione all’interno della metropoli è evidente nelle decine di negozi presenti, nella differente riproduzione e tipologia di quartieri e abitanti, con persone identificabili attraverso l’hacking del telefonino e che compiono azioni diverse a seconda dell’orario e della zona, caratteristica che regala la sensazione di trovarsi in un mondo vivo e credibile. La bellezza visiva gode su PS4 Pro di un’ulteriore rifinitura estetica e nella definizione di ambienti, grazie al supporto di Ubisoft che permette la riproduzione del gioco sino a 4K.
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