Un provinciale a New York, il film con Jack Lemmon sugli abbagli della grande città

Cinema / Classico / News - 27 May 2016 11:32

"Un provinciale a New York" è il film con Jack Lemmon che ironizza sulle grandi città. Il film è diretto da Arthur Hiller e scritto da Neil Simon: usciva nelle sale il 2

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Film Luca - video

Un provinciale a New York (“The Out-of-Towners") è il film di Arthur Hiller che usciva nelle sale il 28 maggio 1970. Nel cast ci sono Jack Lemmon e Sandy Dennis, per una sceneggiatura scritta dal drammaturgo Neil Simon.

George Kellerman, un uomo d'affari di Dayton è invitato dall’azienda a visitare i loro uffici di New York per un’eventuale promozione e trasferimento. George Kellermans è un tipo tranquillo, non avvezzo ai mutamenti e con la moglie Gwen organizza il viaggio, con l'intenzione di cenare a New York, trascorrere la notte in un albergo di lusso e il giorno dopo tornare a Dayton. Ma le 24 ore sono dense di difficoltà, con l’aereo dirottato a Boston a causa della nebbia, il bagaglio perso, un treno affollato per New York.

Nella città li coglie un acquazzone, c’è lo sciopero dei netturbini e lavoratori. Giunti al Waldorf-Astoria scoprono che a causa dei ritardi l'hotel ha cancellato la prenotazione: tra le varie odiosità di New York affiora un estraneo che gli offre un alloggio. In realtà l’uomo è un rapinatore che prende tutti i loro soldi. La coppia va dalla polizia e gli viene detto che saranno messi in armeria, ma la macchina delle forze dell’ordine è dirottata dai ladri, che depositano i Kellermans in Central Park. Qui i due trascorrono la notte, George è aggredito e privato dell’orologio, mentre la mattina due passanti scambiano George per uno stupratore e lo picchiano. Non manca il poliziotto a cavallo che lo insegue, credendolo un molestatore di bambini. Ottiene un passaggio da un automobilista, ma la vettura appartiene ad un diplomatico cubano ed è assalita dai manifestanti. George finalmente arriva all’intervista, sudicio e in disordine: gli viene offerta la promozione ma ovviamente rifiuta. Con la moglie prende l’aereo per Dayton, scoprendo che il veicolo è dirottato a Cuba.

Il regista Hill proveniva dal film ”Love Story” del 1970, il maggiore successo nella storia della Paramount fino ad allora. Ad una storia d’amore impossibile come quello tra Oliver Barrett e Jennifer Cavalleri in “Love Story”, qui troviamo una vita in un città ostica, per cui si sceglie una sistemazione più tranquilla. Infatti i coniugi decidono di tornare nella provinciale Dayton: un messaggio nato anche dalla crescente urbanizzazione della fine degli anno 60, per cui le luci sfavillanti della città si rivelano un abbaglio.

Il messaggio edificante era poi insito nei lavori dello sceneggiatore, ovvero Neil Simon che proveniva da piéce come “A piedi nudi nel parco” (1963), “La strana coppia” (1965), “Appartamento al Plaza”. Lo stesso soggetto di “Un provinciale a New York” era stato originariamente concepito come un atto unico, combinato con altre tre storie per comporre il dramma “Plaza Suite”.

La vicenda raccontata trae spunto da un incidente, quando nel 1967 Simon volando a Boston si imbatté in una grande tempesta di neve, perse il bagaglio: “Ho trascorso tre ore per raggiungere l'hotel su strade ghiacciate, un viaggio che normalmente è di dieci minuti”, ha raccontato.

Incontrò poi Jack Lemmon, senza avere nulla di scritto e timoroso di offrigli una storia ancora non abbozzata. Parlò solo di un pitch: “Mi piace - disse Lemmon - Facciamolo!”. “Veramente?”, rispose Simon; "Dimmi quando inizieremo le riprese e io ci sarò”.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon