Tutto può succedere, seconda stagione: intervista a Esther Elisha

Tv / News - 27 April 2017 07:00

La seconda stagione di "Tutto può succedere" ha debuttato su Rai 1 il 20 aprile 2017. Mauxa ha intervistato Esther Elisha, interprete del personaggio di Feven.

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Film Le vele scarlatte - video

La seconda stagione di “Tutto può succedere” torna questa sera su Rai 1 con una nuova puntata e prosegue nel raccontare le vicende che ruotano attorno alla famiglia Ferraro. 

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In occasione del compleanno di Max i suoi genitori assumono un singolare mago degli insetti per rendere la festa più dinamica. Tuttavia Alessandro (Pietro Sermonti) e Cristina (Camilla Filippi) restano stupiti dal comportamento dell'uomo. Carlo (Alessandro Tiberi) è angosciato in quanto Feven (Esther Elisha) è intenzionata a far saltare il loro matrimonio, questo stato di confusione causa un'ulteriore complicazione della sua condizione e finisce per avvicinarsi a un'altra donna.

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Abbiamo intervistato l'attrice Esther Elisha, interprete del personaggio di Feven. 

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D: Per cosa si caratterizza la seconda stagione di “Tutto può succedere”?

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R: Gli ingredienti sono gli stessi della prima stagione, Tutto può Succedere è un dramedy, come ama ripetere Pietro Sermonti, ovvero alterna momenti di dramma alla commedia, come la vita.

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D: Cosa hai provato dopo aver letto la sceneggiatura?

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R: Avendo visto tutte le stagioni di Parenthood, la serie americana di cui Tutto può succedere è un adattamento, sapevo cosa aspettarmi, ci sono dei cambiamenti dovuti alla volontà di renderla una storia italiana, ma devo dire che anche la famiglia americana a cui si ispira è piuttosto "calda".

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D: Rispetto alla prima stagione, come cambia il percorso del tuo personaggio?

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R: Feven si renderà conto di essere più simile a Carlo di quanto pensi, cosa che mi diverte molto.

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D: La serie racconta la frenesia della quotidianità, a tuo parere quali sono i lati della trama che hanno affezionato il pubblico?

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R: Penso la vulnerabilità dei personaggi, il loro credere nei legami, nei rapporti e poi questa dinamica per cui nessuno si fa i fatti propri, mai, ma per una ragione valida: il volersi bene, perciò se riguarda te, riguarda anche me.

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D: La family fiction è assiduamente proposta dalla televisione italiana, cosa pensi di questo genere di racconto?

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R: Se per family fiction si intende una serie che può essere seguita da tutta la famiglia insieme e dunque essere un momento di condivisione in cui tutti possono trovare elementi di intrattenimento e riflessione, ben venga.

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D: Sei impegnata su set di altre serie televisive?

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R: Non per il momento, sarò a teatro in autunno con Disgraced di Ayad Akhtar diretta da Martin Kušej.

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