Syberia 3, recensione videogame per PS4 e Xbox One
Games / News - 25 April 2017 14:00
Syberia 3 è il ritorno delle avventure grafiche vecchio stile, con un gameplay rivisitato in chiave moderna e adattato su PS4 e Xbox One
Syberia 3 è il videogioco sviluppato da Microids e pubblicato su PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, il seguito di una delle avventure grafiche più apprezzate su personal computer della scorsa decade. L’arrivo del terzo capitolo, a lungo atteso, rappresenta il ritorno delle classiche avventure punta e clicca, un tuffo nostalgico in un genere ormai dimenticato e sostituto da più semplici videogiochi, che fanno della narrativa e dell’interazione il loro unico obiettivo ludico. L’originale Syberia ci immergeva in un mondo meravigliosamente complesso, sia dal punto di vista degli enigmi che dell’affascinante background visivo e narrativo, fatto da meccanismi automatizzati all’interno di paesini e costruzioni antiche. La direzione artistica dei primi due Syberia rimane, ancora oggi, una delle più alte e originali all’interno delle avventure grafiche, che hanno rappresentato agli albori del gaming su PC uno dei generi più apprezzati e sofisticati dal punto di vista prettamente ludico.
La trama di Syberia 3 riprende la stessa protagonista dei primi due titoli, Kate Walker, salvata dalla tribù Youkol dall’annegamento in un fiume e portata in ospedale, dove inizierà la nostra avventura. La produzione firmata, ancora una volta, dalla penna di Benoit Sokal spinge molto sull’atmosfera, con un viaggio che unisce Kate alla popolazione nomade degli Youkol, attraverso ambientazioni moderne e dai tratti post-apocalittici, tra richiami ai precedenti capitoli e nuovi orizzonti narrativi.
Il gameplay di Syberia 3 viene semplificato per adattarsi all’approccio da console, dove arriva per la prima volta dopo i primi due episodi usciti originariamente su PC. La scelta intrapresa dal team di sviluppo avvicina l’originale serie alle recenti avventure grafiche di Telltale e Quantic Dream, per una visione più semplice e diretta delle vecchie meccaniche di gioco. I tre livelli di difficoltà permettono un approccio più guidato, con oggetti e obiettivi segnalati, oppure lasciano il giocatore libero di dialogare ed esplorare l’ambiente per risolvere gli enigmi, che rappresentano il focus dell’esperienza di gioco. Gli oggetti con cui interagire possono essere esaminati, mentre delle icone colorate indicano contestualmente le azioni che la protagonista può svolgere.
La grafica di Syberia 3 passa dai classici fondali in due dimensioni a scenari completamente costruiti in 3D, una novità che tuttavia snatura e rappresenta un passo indietro dal punto di vista estetico ed artistico, con un impianto tecnico che non regge il confronto con i titoli odierni. Al di là dell’inalterato fascino della narrativa e delle ambientazioni, la cura con cui sono realizzati i modelli poligonali e le animazioni rendono legnosa e poco fluida l’azione, con movenze innaturali e che si legano male all’ambiente circostante. Di contro, scenari e direzione artistica rimangono ad alti livelli, con un’inquadratura in terza persona a seguire gli spostamenti di Kate.
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