Stockholm, Ethan Hawke e Noomi Rapace nel nuovo film di Robert Budreau
Cinema / Thriller / News - 22 March 2017 15:00
Com'è facile intuire dal titolo, la pellicola racconterà la rapina in banca avvenuta nel '73 nella capitale svedese, le cui dinamiche hanno portato un criminologo dell'epoca a coniare l'
Ethan Hawke e Noomi Rapace saranno i protagonisti di “Stockholm”, il nuovo film di Robert Brudeau. Hawke di recente è apparso nel remake de “I magnifici sette” diretto da Antoine Fuqua, e al momento ha molti altri progetti in ballo: presto lo vedremo in “The Kid”, “First Reformed” (il ritorno alla regia di Paul Schrader), e “Valerian e la città dei mille pianeti” (l’atteso nuovo film di Luc Besson, che uscirà questo 21 luglio). Per rivedere sul grande schermo Noomi Rapace, invece, non dovremo aspettare molto: il 19 maggio infatti esce “Alien: Covenant”, di Ridley Scott, in cui l’attrice riprenderà il ruolo di Elizabeth Shaw (che aveva già interpretato in “Prometheus”). Rapace presto reciterà anche al fianco di Orlando Bloom e John Malkovich nel film “Codice Unlocked - Londra sotto attacco”, e interpreterà Maria Callas nel biopic “Callas” diretto da Niki Caro.
“Stockholm” racconterà l’incredibile storia vera legata a una rapina in banca avvenuta nella capitale svedese nel 1973. Il film si basa soprattutto su un articolo di Daniel Lang al riguardo, intitolato “The Bank Drama” e pubblicato nel 1974 sul “New Yorker”.
“‘Stockholm’ offrirà agli spettatori un intenso scorcio dei tragici eventi che si sono svolti 40 anni, e che hanno permesso di scoprire una condizione psicologica che ancora oggi intriga il mondo”, dice Jonathan Kier, il presidente del ramo Vendite e Distribuzione Internazionali della Sierra/Affinity. “Mettendo insieme la regia creativa di Robert e gli enormi talenti di Ethan e Noomi, siamo certi che il pubblico di tutto il mondo resterà affascinato da questa appassionante storia vera”.
“Stockholm” è la seconda collaborazione tra Ethan Hawke e Robert Budreau; la prima è stata quella che ha portato a “Born to be blue”, film molto apprezzato dalla critica che raccontava la vita del leggendario musicista jazz Chet Baker. Scott Aversano and Will Russell-Shapiro saranno produttori esecutivi tramite la Aversano Films, affiancati da Jason Blum della Blumhouse Productions, da Nicholas Tabarrok della Darius Films, dallo stesso Brudeau con la sua Lumanity, e infine da Jonathan Bronfman della JoBro Productions.
La produzione di “Stockholm” dovrebbe partire questo aprile. Ovviamente non è ancora stata annunciata una data di uscita.
“Stockholm”, come già detto, esplora gli eventi che hanno portato gli esperti a coniare il termine “sindrome di Stoccolma”. È una condizione per cui gli ostaggi arrivano a provare una specie di “simpatia” verso i loro carcerieri, un legame dalla dubbia autenticità, viste le condizioni estreme di pericolo e di violenza in cui si sviluppa; secondo molti analisti, si tratterebbe di un meccanismo di autodifesa: la vittima si convince che il suo carnefice sia una persona con i suoi stessi valori, e quindi smette di percepirlo come una minaccia.
Queste le origini della sindrome: nel 1973, Jan-Erik Olsson, un ex-carcerato in libertà vigilata, prese in ostaggio quattro impiegati di una banca (tre donne e un uomo) dopo un fallito tentativo di rapina. Riuscì a far liberare il suo complice, Clark Olofsson, in modo che andasse lì ad aiutarlo, e insieme tennero prigionieri gli ostaggi per 6 giorni in uno dei caveau della banca, sottoponendoli a maltrattamenti e sevizie. Una volta liberati, gli ostaggi affermarono che nei loro giorni di prigionia era soprattutto della polizia che avevano paura, non dei loro carnefici; si rifiutarono tutti di testimoniare contro Olsson e Olofsson, e avviarono addirittura una raccolta fondi per pagare la loro difesa.
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