Spazio – Marte, nuovo cratere scoperto grazie alle immagini stereoscopiche di HiRISE
Daily / Festival / News - 25 May 2014 20:00
La sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) scopre un nuovo cratere su Marte originatosi in seguito all'esplosione di un meteorite avvenuta nel marzo del 2012.
Nuovo cratere su Marte - Le immagini catturate dalla telecamera MARCI (Mars Color Imager), agganciata alla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter), rivelano un nuovo cratere su Marte lungo circa 48 metri e largo 43.
Esplosione meteorite - Secondo le valutazioni della Nasa, la formazione del cratere è avvenuta in seguito all'esplosione di un meteorite, poi precipitato sul Pianeta Rosso: un evento simile alla meteorite esplosa sopra il cielo siberiano di Chelyabinsk nel febbraio del 2013. Si pensa che il frammento roccioso caduto su Marte - lungo tra i 3 e i 5 metri - sia un terzo di quello di Chelyabinsk: l'impatto, tuttavia, è stato devastante a causa della rarefazione atmosferica che caratterizza il Pianeta rosso.
Impatto - Il cratere è stato scoperto qualche mese fa da Bruce Cantor della Malin Space Science Systems di San Diego: osservando le immagini mandate dalla sonda, Cantor è riuscito a individuare il momento dell'impatto, verificatosi tra il 27 e il 28 marzo 2012.
Mars Reconnaissance Orbiter - Lanciata nell'agosto del 2005, tra gli obiettivi della sonda spaziale MRO rientrano lo studio atmosferico e quello geologico di Marte. La sonda è fornita di sei specifici strumenti scientifici, tra cui tre telecamere: il Mars Color Imager (MARCI), con lo scopo di fornire mappe globali sul monitoraggio dei dati meteorologici e dei cambiamenti climatici in atto; l'High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE), il più potente telescopio utilizzato in una missione spaziale; e il Context Imager (CTX), realizzato per contestualizzare le mappe elaborate da MARCI E HiRISE.
Crateri minori - Grazie alle immagini stereoscopiche ad altissima risoluzione di HiRISE si sono resi visibili una dozzina di crateri minori intorno a quello maggiore.
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