Sin City - Una donna per cui uccidere, il sequel targato Miller-Rodríguez
Tv / Thriller / News - 18 February 2014 08:00
Robert Rodríguez e Frank Miller dirigono "Sin City - Una donna per cui uccidere", sequel della graphic novel "Sin City". Sul grande schermo, affollato di stelle, ancora viol
Una lunga attesa. "Sin City - Una donna per cui uccidere" ("Sin City: A Dame To Kill For") è il sequel di "Sin City", il film diretto nel 2005 da Robert Rodríguez, Frank Miller e Quentin Tarantino ed è sempre tratto dalla graphic novel di Frank Miller. Dopo innumerevoli ritardi, Robert Rodríguez e Frank Miller hanno riunito gran parte del cast originale e hanno avviato le riprese nel 2012. Il grande schermo sarà affollato di stelle tra cui Eva Green, Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Josh Brolin, Mickey Rourke, Rosario Dawson, Ray Liotta, Jamie Chung, Jessica Alba, Alexa Vega, James King, Michael Madsen, Dennis Haysbert e Lady Gaga. Il lancio nelle sale cinematografiche statunitensi è previsto per il prossimo 22 agosto e sarà accompagnato da una notevole curiosità, a quasi dieci anni di distanza - nove, per l'esattezza - dal prequel. In Italia la pellicola sarà distribuita da Lucky Red.
\r\nSin City - Una donna per cui uccidere. Il titolo della Dimension Films ha sulle spalle la responsabilità di confermare uno stile unico, fatto da un sapiente mix di CG e live-action in salsa fumettosa. Una pietra miliare, in altre parole, nel filone cinecomic da grande schermo. Lo stile adottato anche stavolta forse non piacerà a tutti, ma è sublime nel genere e ha contribuito non poco a rendere un cult il primo film: un bianconero graffiante e contrastato, arricchito da sprazzi di colore, a sottolineare in un colpo solo la poesia della narrazione e la fredda, inevitabile e spesso brutale serie di eventi che si concatenano fino al climax. L'impatto visivo, alla pari di quello emotivo, sono il biglietto da visita sul quale agiscono i personaggi di Miller e Rodríguez, e grazie al quale ricavano un notevole e credibile spessore. In "Sin City - Una donna per cui uccidere" - che attinge a piene mani dalla graphic novel di Miller “Si può anche uccidere per lei - i registi mantengono una narrazione di stampo corale, al centro della quale si trova il personaggio di Dwight, qui interpretato da Josh Brolin, che rimpiazza il Clive Owen del precedente capitolo. Per giustificare il nuovo attore Miller e Rodríguez mettono in atto un drammatico cambio di connotati da parte del personaggio, tenendo così a battesimo l'intenzione dichiarata - già dall'inizio, poco dopo i titoli di testa - di voler concretizzare un’ulteriore scossone, per offrire allo spettatore un’esperienza cinematografica ancor più feroce e ben oltre quella vista nel primo film. Rodriguez ha anticipato che la trama intreccerà due storie differenti e classiche, tratte dal fumetto originale di Miller, e due originali, scritte appositamente per il film, che sono ancora top-secret. Ma non c'è dubbio che il core della narrazione sia costituita ancora una volta dal sentimento di scontro caro a Miller, quello in cui i cittadini più duri e spietati della "città del vizio" incrociano i loro destini con alcuni dei suoi abitanti più noti, potenti e corrotti.
\r\nI registi. Mettere insieme Robert Rodríguez e Frank Miller significa continuare su un binario ormai noto. I due si conoscono e sono più che affiatati. Hanno in mente lo stesso genere. Miller, classe 1975, è un fumettista, sceneggiatore e regista statunitense dallo stile noir. Se "Sin City" (2005) ha rappresentato il suo esordio in regia, va ricordato che il suo rapporto con il cinema risale al 1990. In quell'anno firma la sceneggiatura di "RoboCop 2", diretto da Irvin Kershner, e tre anni dopo si ripete con "RoboCop 3", diretto da Fred Dekke. Nel 2008 è regista e sceneggiatore di "The Spirit", un flop. Si tratta di un nostalgico cinecomic che ricorda l'impatto visivo di "Sin City", ma non ne possiede l'anima e tantomeno il medesimo spessore. Miller resta comunque un punto di riferimento per la ghapic novel. Nel 1998 ha realizzato per la Dark Horse il romanzo grafico 300, ispirato alla famosa battaglia delle Termopili, dove combatterono 300 guerrieri spartani. Un successo enorme destinato a diventare un film, nel 2007, che sdogana definitivamente uno stile nel grande schermo. Il film si intitola "300" e lo dirige Zack Snyder con il supporto dello stesso Miller. Un film folle e spassoso, dopotutto, come del resto "Machete Kills", l'ultima fatica in ordine temporale (2013) di Robert Rodríguez. E' sempre lui che firma il prequel ("Machete", 2010), confermando un linguaggio cinematografico più volte lodato anche da Quentin Tarantino. Il loro sodalizio parte da lontano. Tarantino appare già nei film diretti da Rodríguez nel 1995 ("Desperado") e nel 1996 ("Dal tramonto all'alba"), di cui è anche produttore, esattamente come nello splatter "Grindhouse - Planet Terror", nel 2007. Rodríguez si distingue anche in "C'era una volta in Messico" ("Once Upon a Time in Mexico") del 2003 e nella quadrilogia di "Spy Kids", i simpatici film di fantaspionaggio rivolti ai ragazzi, di cui l'ultimo è datato 2011. Un intermezzo, viene da dire, tra un'abbuffata di morte e l'altra.
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