Sid Meier's Civilization VI, recensione videogame per PC e MAC: il Re della strategia
Comics / Strategy / News - 25 October 2016 14:00
Sid Meier's Civilization VI è il sesto capitolo della miglior serie strategica a turni, disponibile su PC e MAC. La profondità nel gameplay, con decine di civiltà differenti, e un
Sid Meier's Civilization VI è il sesto capitolo di un videogioco che rappresenta ancora oggi l’essenza dei giochi strategici a turni, un prodotto sempre moderno e affascinante, sviluppato da Firaxis e pubblicato da 2K Games. Sin dall’esordio della serie, datata 1991, Sid Meier ha mantenuto elevati gli standard qualitativi, con episodi contraddistinti da decine di civiltà e approcci possibili, un iter ludico profondo e adattabile a qualsiasi fascia di giocatori, dai neofiti ai più esperti. La struttura da strategico a turni permette uno svolgimento tattico e ragionato delle partite, unito ad uno stile grafico tanto semplice quanto riuscito, con caratteristiche peculiari per qualsiasi stato e città. L’evoluzione del sesto appuntamento con CIV punta ad una maggiore profondità nella gestione politica e sociale, con l’introduzione di una direzione artistica maggiormente cartoon e dai contorni morbidi.
Le civiltà presenti in Sid Meier's Civilization VI spaziano dall’impero romano a quello babilonese, dagli antichi Aztechi ai più recenti Stati Uniti e Cina, con decine di nazioni e leader differenti, un vero e proprio excursus storico che abbraccia quasi tre millenni di umanità. La scelta di una civiltà guida lo sviluppo iniziale del nostro stato, con conoscenze e abilità differenti, spesso contraddistinte da particolari unità tattiche o militari ad uso esclusivo. Alla base del sistema di progressione vi è l’albero delle tecnologie e degli studi civici, un complesso intricarsi di politiche sociali, forme di governo e militari, cuore pulsante della nuova esperienza di CIV, resa ancora più profonda e complessa rispetto al passato.
Il gameplay di Sid Meier's Civilization VI mantiene il feeling e la base dei precedenti episodi, con uno stile di gioco lento e gestionale. L’inizio di ogni partita ha luogo nella scelta della civiltà e dalla fondazione della nostra capitale, primo insediamento su cui si sviluppa l’intera economia di gioco. La costruzione di edifici e lavoratori permette di espandere il nostro raggio d’azione e di far crescere le diverse realtà urbane, ora strutturate in maniera differente rispetto al passato, con una gestione dei distretti peculiare. La crescita finanziaria, culturale, sociale delle città viene divisa a seconda della gestione di quest’ultima, con la scelta di quartieri dove costruire luoghi di svago, biblioteche o industrie, che specializzano ogni centro a seconda delle possibilità edilizie selezionate. Come in ogni capitolo, la vittoria finale può essere raggiunta in diversi modi, sia tramite un approccio militare che pacifico, oppure passando dalla sviluppo culturale e tecnologico di una civiltà, che garantisce un’egemonia pressoché totale sul mondo di gioco.
La grafica di Sid Meier's Civilization VI si allontana dagli standard semi-realistici dei predecessori e abbraccia uno stile rinnovato, fatto di delicati contorni pastello e matita, un indirizzo maggiormente colorato e moderno per la serie. La pesante nebbia di guerra, che copriva le zone ancora inesplorate della mappa, viene sostituita da stilizzate linee di matita, come un foglio dell’Atlante ancora da disegnare. L’art design si rivela molto piacevole, con edifici e unità che garantiscono un buon dettaglio generale, come avviene anche per i leader, ridisegnati in modo da adattarsi al nuovo stile grafico. Il titolo è ottimizzato sia per PC che per MAC, con requisiti di sistema non particolarmente esosi, perfetti anche per hardware vecchi di diversi anni, grazie ad un motore leggero e adattabile a qualsiasi livello.
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