Recensione del film 'The Tribunal': matrimonio, fede e triangoli amorosi

Cinema / Drama / News - 13 September 2017 15:00

Il terzo lungometraggio di Marc Leif ha come protagonisti Ryan Gilreath, Laura Mock e Chris Petty

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Non è facile recensire un’opera come “The Tribunal”, perché si tratta così chiaramente di un film a tesi che diventa un’impresa non da poco il giudicarne gli aspetti cinematografici ignorando il messaggio che il prodotto è stato appositamente pensato e creato per veicolare.

Ma procediamo con ordine. Scritto da Michael C. Mergler e diretto da Marc Leif, “The Tribunal” è un dramma a tema religioso che ruota tutto intorno al triangolo amoroso tra Joseph (Chris Petty), Emily (Laura Mock) e Tony (Ryan Gilreath). Degno di nota il fatto che il cognome di Tony è “Mirakul”, pronunciato esattamente come “miracle”, “miracolo”.

Joseph si rivolge a un tribunale ecclesiastico per vedersi riconosciuta la nullità del suo matrimonio precedente, perché solo così potrà sposare Emily, la sua attuale fidanzata nonché fervente cattolica. Il problema è che il processo richiede la testimonianza di Tony, ex-migliore amico di Joseph ed ex-ragazzo di Emily, verso la quale nutre ancora dei sentimenti contrastanti.

Come suggerisce anche il titolo, “The Tribunal” si svolge quasi interamente nel tribunale cattolico di cui sopra. Di per sé l’idea dell’ambientazione giudiziaria è ottima, come dimostrano i tanti film che negli anni e nei decenni hanno saputo sfruttarne appieno le potenzialità. Il primo problema qui è che Leif sembra totalmente incapace di dare ritmo alla vicenda, o di costruire un minimo di tensione. Decide di mostrarci le fasi del processo in tutta la loro lentezza, oltrepassando i limiti dell’accuratezza e sfociando nel pedante.

Non che le cose migliorino quando usciamo dal tribunale e ci spostiamo negli appartamenti dei protagonisti. La regia si conferma anche qui piatta e grigia, degna di uno di quei tanti film d’amore che infestano i palinsesti televisivi negli afosi pomeriggi d’estate. Gli attori sono tutti caratterizzati da una recitazione impostata e legnosa, ma c’è da dire che il materiale a loro disposizione non li aiuta certo ad offrire delle buone performance: lo sceneggiatore, Michael C. Mergler, non sembra a suo agio né col dramma né con la commedia, e quando tenta di infondere un po’ di calore ai suoi personaggi, il risultato è che li fa sembrare degli alieni sorpresi nel goffo tentativo di imitare il comportamento umano.

A tutto questo vanno aggiunti un budget ridotto all’osso, una colonna sonora mediocre degna di una soap opera, e un montaggio praticamente assente. È difficile immaginare che un film del genere possa trovare un suo pubblico al di là di quello delle lezioni di catechismo, e forse anche in quel caso avrebbe qualche difficoltà. “The Tribunal”, infatti, è un film che si arrocca su posizioni che la stessa Chiesa cattolica sembra (almeno in parte) aver superato, visto che l’attuale Papa si è detto aperto all’idea che anche i divorziati risposati possano fare la comunione.

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