Pro Evolution Soccer 2017, recensione videogame per PS4 e Xbox One: il volto del calcio
Games / News - 15 September 2016 14:30
Pro Evolution Soccer 2017 è un rinnovamento che riavvicina la serie ai fasti di un tempo. Intelligenza artificiale perfezionata, portieri e arbitri totalmente rivisti, un ritmo di gioco convinc
Pro Evolution Soccer 2017 è il videogioco annuale calcistico sviluppato da Konami e pubblicato in Italia da Halifax, giunto alla terza apparizione su PS4 e Xbox One. Il brand nipponico ha segnato l’era della prima e seconda Playstation, con capitoli capaci di entrare nell’immaginario videoludico di milioni di persone, sia in terra orientale che sul suolo eruopeo. L’egemonia, praticamente totale dal punto di vista del gameplay e della cura visiva, è stata persa nella scorsa generazione, con una serie superata sia in termini qualitativi che di vendite dal rivale americano FIFA. Il tentativo di ravvicinare la serie ai fasti di un tempo prende forma, con il capitolo del 2017, grazie a diverse migliorie che riportano il titolo ad un livello abbastanza alto, da poter essere paragonato con il glorioso passato.
Le licenze, problema annoso di PES, vengono aggiornate in Pro Evolution Soccer 2017 con la presenza di nuovi e vecchi campionati. Le novità riguardano la totale partecipazione di squadre e stadi del Campeonato Brasileiro e Primera Divisiòn argentina, che si aggiungono alle leghe principali di Serie A, Ligue 1 e 2. Per quanto riguarda la massima serie italiana, dove il titolo Konami pone una cura assolutamente superiore a quella del rivale, con decine di visi e giocatori scansionati, c’è da segnalare solamente un paio di mancanze, ovvero quelle relative alla Juventus e al Sassuolo, che non presentano nome e maglia ufficiale. La stessa carenza vale per la Serie B italiana e la Premier League, con loghi e divise fittizie, problema risolvibile, tuttavia, attraverso l'uso dei classici File Opzioni, che permettono di ridisegnare kit e squadre in modo pressochè perfetto.
Il gameplay di Pro Evolution Soccer 2017 rappresenta un sensibile miglioramento di quanto visto nella precedente edizione, con la sistemazione di gravi difetti come quelli relativi all’arbitraggio, prima estremamente permissivo, e ai portieri, che coprono meglio lo specchio della porta e si oppongono in maniera più efficace rispetto al passato. La costruzione del gioco rappresenta la caratteristica più apprezzata negli ultimi capitoli, e il ritmo della partita, con la costruzione di azioni e di conseguenti ribaltamenti di fronte, torna perfezionato anche grazie ad un’intelligenza artificiale avversaria rinnovata. Oltre al pressing in fase offensiva, quasi perfette sono le coperture del pacchetto arretrato, con difensori rapidi nello scalare e non attratti dal pallone o dal giocatore. Le migliorie rappresentano quindi un deciso passo in avanti nell’esperienza per giocatore singolo, resa ancora più interessante dalla modalità manuale, dove avere il pieno controlli di passaggi, lanci lunghi, cross e conclusioni a rete. Il sistema funziona in maniera convincente, con possibilità offensive ampliate e un controllo maggiore rispetto al passato, oltre al miglioramento nei tiri, resi più realistici per pesantezza e postura del giocatore.
La grafica di Pro Evolution Soccer 2017 batte ancora forte nella riproduzione e scansione dei visi dei calciatori, con centinaia di riproduzioni fedeli e assolutamente fotorealistiche. Il lavoro del team nipponico si arricchisce con espressioni facciali e di movimenti ripresi tramite motion-capture, che contribuiscono ad innalzare il coinvolgimento durante le azioni e i contatti di gioco. Proprio questi ultimi, attraverso il motore fisico, regalano scontri maggiormente realistici e appaganti, testimoniati dai continui replay, ottimi per regia e impatto grafico. La resa degli stadi, con riprese dall’esterno e coreografie, e il sistema di illuminazione che si riflette su visi, maglie, tabelloni e pallone arricchisce il quadro visivo, denotando una cura superiore rispetto al passato. Le condizioni ambientali, con gare invernali contraddistinte dal fumo che esce dalla bocca dei giocatori e partite sotto la pioggia, delineano una variante non solo estetica ma anche di gameplay, con giocatori che scivolano, sbagliano controlli e tendono ad allungarsi il pallone, complice un terreno di gioco che tende a rallentare passaggi e movimenti.
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