Natale 2013, la lunga lista dei regali dimenticati nel coacervo dei desideri

Daily / News - 23 December 2013 16:00

Sotto le festività natalizie è facile che la fantasia di adulti e bambini si scateni in interminabili whish list all'insegna del consumismo ed, anche se siamo in tempi di crisi economica

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I, Tonya


Per Natale 2013 i regali materiali più ambiti paiono essere telefonini, pc, tablet, console ed altri doni tecnologici. Chi ha soldi da spendere si troverà meglio, ma comunque tutti desiderano fare bella figura e, mal che vada, andranno sul classico: un cesto alimentare per i nonni, un abito nuovo per la mamma ed i sempre utili prodotti da bagno per gli amici. Insomma, a costo di far spesa in un mercatino cercando di risparmiare o di ricorrere ad un fai da te con materiali di riciclo, gli italiani saranno in grado di mettere un bel po' di pacchetti sotto l'albero anche quest'anno.

Scambiarsi doni è certo un'usanza piacevole ed in molte realtà il gesto di un reciproco scambio di regali rafforza la coesione sociale, ma quando si dice “è il pensiero quello che conta” bisognerebbe crederci davvero. Invece, purtroppo, capita che anche un momento bello come quello dello scambio dei doni crei forti aspettative e tristi malintesi nei protagonisti, con il rischio di “monetizzare” l'affetto, la cortesia e la simpatia che devono regnare alla base dell'azione. Sono i sentimenti veri a fare la differenza nelle nostre esistenze, a poter durare nel tempo, e non si dovrebbe dar peso al valore economico di un oggetto quanto piuttosto agli altri significati di cui è portatore.

Oltretutto, se ci pensiamo un istante, ci sono un sacco di cose che non si possono comprare e di cui avremmo tanto bisogno. Nel coacervo dei desideri che affollano le nostre menti c'è una lunga lista di regali dimenticati. Perché oggi tanta gente pensa all'apparenza e dimentica l'interiorità. Troppo presa da quel che vuole sembrare e dimostrare al prossimo, agisce schiava d'impressioni, abitudini, modi di fare. Eppure l'autentico significato del Natale, lungi dall'avere qualcosa in comune con dimensioni consumistiche, dovrebbe portare ciascuno di noi ad una rinascita interiore, foriera di gioiosi sviluppi ed interessanti opportunità.

Dimenticata è la delicatezza, una caratteristica quanto mai inusuale nella rampante società che ci attornia.  Garbo, tatto e discrezione sono sovente negletti o, quando presenti, addirittura fraintesi e male interpretati. La riservatezza viene scambiata per mediocrità oppure per mancanza di personalità. Talvolta succede, inoltre, di sentir dire che “la persona x è tanto sensibile”. Peccato, a ben vedere che il soggetto indicato sia sul serio tanto sensibile, però solo per i fatti propri! Accade di udire individui che hanno la sfrontatezza di lamentare stupidaggini davanti a persone veramente inguaiate, le quali riescono a mantenere dignità e buon senso nonostante la  grande sofferenza.

Dov'è finita l'empatia?  Chi prova ancora gratitudine in una vita dove ci si sente vittime o dove il buono che arriva è tutto dovuto e non è mai abbastanza? Per Natale il regalo più bello sarebbe la pienezza interiore. Un appagamento che non può provenire da realtà materiali, ma spirituali. Una carezza dell'anima da dare e da ricevere, capace di farci sentire completi perché percepiamo di esistere al momento giusto e nel posto giusto. Semplicemente noi. Con i nostri umanissimi difetti. Però individui perfettibili e volenterosi nel migliorare, giorno dopo giorno.

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