Mostra: Anni 70 - Arte a Roma, la capitale espone il talento di quei caldi anni ruggenti
Daily / News - 18 January 2014 11:15
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ci mostra quasi 200 opere di autori italiani e internazionali per raccontare il fermento di un decennio pieno di sperimentazioni e contraddizioni
Si intitola semplicemente “Anni '70. Arte a Roma” la mostra che il Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale a Roma, ospita fino al 2 marzo prossimo.
Un omaggio ad un decennio tutto italiano, anzi, tutto romano, in quanto l'esposizione si concentra proprio sugli artisti italiani e internazionali che per vari motivi e in vari periodi hanno soggiornato e prodotto nella capitale.
Una mostra dell'italianità potremmo dire, in cui si viene proiettati all'interno di un percorso culturale iniziato negli anni '60 con la metafisica e l'arte informale e raggiungere così un nuovo massimo splendore dell'arte italiana che si affermò nuovamente a livello mondiale come punto di riferimento, non a caso riconosciuto come un nuovo Rinascimento, epoca somma dell'arte nostrana, per sfociare nei movimenti dei rampanti anni '80 delle transavanguardie.
L'esposizione si snoda in un complesso racconto, ricco spesso di contraddittorie sfaccettature dove si intersecano recenti reminiscenze, sovvertimenti sociali, lotte armate e una cultura che viveva a pieno il fermento dell'epoca, sperimentando e agendo come non mai.
La mostra non ha caso inizia con due opere del Maestro umbro Alberto Burri della serie dei “cretti” uno nero e uno bianco, due “sculture” che diventano materia pittorica vicine a due tele del padre della metafisica Giorgio De Chirico, che introducono lo “spettatore”con il loro affascinante silenzio in un percorso che sale in un vorticoso crescendo fino a raggiungere il caos, mostrando e sondando i concetti del doppio, dell'altro, la metafora del labirinto per arrivare alle crepe e alle spaccature sociali di Vittorio Messina.
L'evento, ben articolato nel suo percorso, ci pone davanti agli occhi una serie di somme opere di artisti cardine, quali Kounellis, Sandro Chia, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Ettore Spalletti, Giulio Turcato, Richard Long, Enrico Castellani, Carla Accardi, Joseph Kosuth, Alberto Garutti ecc. una rosa di artisti che hanno sviscerato e messo a frutto un preciso processo dialettico incentrato sull'arte e la ricerca di quegli anni, inserendo opere fotografiche , pittoriche, istallazioni
Nella rotonda centrale del museo è in esposizione forse l'istallazione più significativa di Gino De Dominicis, “Il tempo, lo sbadiglio, lo spazio”, che figurativamente funge da perno a tutta la mostra. Un'opera tra il macabro e l'esilarante di un'artista che probabilmente come nessun altro più di lui, aveva una fede totale e assoluta nella centralità dell'opera d'arte.
Non manca anche una piccola porzione dedicata alle innovazioni tecnologiche di quegli anni, rappresentate dalla video arte. Una postazione dal sapore totemico raccoglie e ci mostra dal suo “grembo” varie realizzazioni di artisti quali: Ketty La Rocca, Lone Dean, Steve Rich, del Living Theatre e del porta bandiera John Cage.
Una mostra da non tralasciare, che desta interesse e curiosità, che apre la mente e di certo insinua punti interrogativi nella coscienza di chi osserva, magari da vedere in piacevole compagnia.
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