Lucca Comics & Games 2016, lo stupore del fumettista Kazuhiro Fujita nell'accogliere i suoi manga

Comics / Manga / News - 30 October 2016 18:00

Mauxa ha incontrato a Lucca Comics il disegnatore Kazuhiro Fujita: suoi sono i manga "Ushio e Tora" e "Karakuri Cyrcus".

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Film Imprevisti digitali

A Lucca Comics e Games è stato ospite Kazuhiro Fujita, autore e fumettista della serie a fumetti manga su "Ushio e Tora". La saga è stata pubblicata dal 1990 al 1996, ed edita nuovamente dalla Star Comics. Mauxa ha partecipato all'incontro: il comic racconta dì Ushio, giovane che abita con il padre in un tempio buddhista. Un giorno Tora, un demone imprigionato impone a Ushio di liberarlo, così i due devono collaborare per un compito complicato.

Rispetto a quando ha ideato la serie, Fujita afferma la sua opinione attuale: "è un manga che ho scritto con tutto l'impegno, mettendo ciò che volevo si sapesse veramente. Non avevo nulla da aggiungere. Non cambierei niente".

D. La nuova serie animata come la reputa?

Kazuhiro Fujita. Quando ho saputo della serie ero preoccupato. Nell'anime tutto era più concentrato, rispetto al manga. La sceneggiatura di Kenji Terada era bellissima invece, io non avrei saputo fare meglio.

Un altro comic di Fujita è "Karakuri Cyrcus", shonen manga che racconta di Kato Narumi, ex-combattente affetto da una malattia che lo costringe a far ridere le persone, pena il soffocamento: cosi lavora in un circo per agevolare la propria missione. A lui si unisce Masaru Saiga, bambino ricco ereditiero con un'enorme valigia che gli chiede come raggiungere un circo, protetto dall'atleta circense Shirogane.

D. Come è nata l'idea di "Karakuri Cyrcus"?

K. F. Shonen manga era il genere scelto per Karakuri Circus. La ragazza era la protagonista, ovvero il suo senso di protezione verso un bambino Masaru. La scelta poi delle marionette era già stata usata in "Ushio e Tora", mentre il circo è stato inserito perché le marionette sono spesso usate nei circhi. D. A quale tradizione si è ispirato?

K. F. Quando si parla di mostri in Giappone c'è una grossa tradizione, diverse dalla mitologia occidentale. Sono storie con cui siamo cresciuti, tramandate da nonni e genitori. Poi io ho sempre apprezzato questo genere di vicende. Da questi racconti e da ciò che amavo leggere è nato "Ushio e Tora". Anzi ho io una domanda: come l'avete recepito voi, visto che io lo pensai per un pubblico giapponese?

D. In che senso?

K. F. In Giappone si usa molto dire : "Se non finisci i compiti viene questo mostro?". Veramente, è strano che l'abbiate percepito anche voi.

D. Come si è modificato il manga negli anni?

K. F. Rispetto all'inizio della nascita del manga, ora il lettore vuole tutto e subito. Se il lettore nei nuovi manga non trova qualcosa di interessante, vengono scartati. Mentre prima c'era più pazienza, senso dell'attesa. Ora sto facendo un manga settimanale, e se il climax lo diluissi nel tempo non avrebbe successo. D. È uscito un numero speciale nel 2012.

K. F. Con lo tsunami del 2011, momento tragico nella storia del Giappone decisi di aiutare con un manga. Realizzai "Ushio e Tora" in un numero speciale, i cui ricavati di vendita sarebbero andati per le popolazioni alluvionate. Ho saputo anche del terremoto accaduto qui, casi in cui le persone si chiedono : "perché è successo a me?". Così i mostri del numero sono collegate col senso: "fatevi forza". Il demone che combattono poi li aiuta.

D. C'è competizioni tra voi autori?

K. F. Siamo molto collaborativi. Spesso, leggendo un manga di un amico dico: "maledizione, sei riuscito a realizzare una storia migliore della mia”.

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