Libro Giovanni Floris, Il confine di Bonetti: noi giovani negli anni Ottanta, tra possibilità e rimpianto

Comics / News - 17 March 2014 14:30

"Il confine di Bonetti" (Feltrinelli): è appena uscito in libreria il romanzo d'esordio di Giovanni Floris, presentato da Fabio Fazio a "Che Tempo Che Fa".

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Il confine di Bonetti di Giovanni Floris – Un romanzo di formazione che ha come protagonisti cinque amici che si conoscono dall'infanzia, frequentano lo stesso liceo, cominciano a perdersi di vista durante il periodo universitario. La vita li divide, ma si presenta l'occasione di una rimpatriata, “un'ultima notte da leoni”, durante la quale il notaio Ranò e l'amico regista in odore di Oscar, Bonetti, finiscono in carcere. Quello che è successo in quella notte si rivelerà alla fine del libro. Grazie all'interrogatorio-confessione in presenza della PM, ripercorriamo le vicende corali degli amici lungo le scelte che ne hanno determinato i rispettivi percorsi adulti, in un arco di tempo che va dagli anni Ottanta ad oggi.

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La sorte rimescola le carte. Tra possibilità e rimpianto, l'adolescenza torna nella memoria dei protagonisti, quando Ranò accetta l'invito degli amici innescando le dinamiche di una “tempesta perfetta”: nell'atmosfera dello scandalo nella Roma bene che sta per scoppiare, a Ranò la vita frana addosso in una sola notte, tra ricordi di cronaca, musica e divertenti aneddoti giovanili.
In realtà l'editore aveva proposto un saggio sugli anni Ottanta, racconta Floris: invece, contrariamente alle aspettative di partenza dell'editore e dell'autore stesso, ne è nato un romanzo dove hanno trovato spazio “più le emozioni che i ragionamenti”.

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Gli anni Ottanta hanno consegnato ai giovani il lusso della normalità – una sorta di “camera di compensazione” dice Ranò – rispetto al decennio precedente e, con essa, la libertà di valicare il confine per sbirciare il lato trasgressivo dell'esistenza. Gli anni Ottanta hanno rappresentato una grande fortuna: è l'avvio di una stagione nuova, in cui c'è la possibilità di farsi delle idee e di formarsi sull'importanza dei fatti, spiega Floris, con le proprie insicurezze certo, ma senza l'obbligo di accettare delle verità preconfezionate. La caduta del muro di Berlino e la rivolta degli studenti di piazza Tienanmen sono due grandi esplosioni di libertà, complicate da gestire: “Ranò se ne spaventa, Bonetti la cavalca ancora oggi”.
La consuetudine a rapportarsi con la Storia, l'approccio pragmatico, contempla la possibilità di rincorrere i propri sogni ma, allo stesso tempo, il rischio di accantonarli: “Gli anni Ottanta sono stati, forse, l'ultima opportunità per dei ragazzi di sognare di avere un futuro, una vita migliore di quelli che li avevano preceduti perchè noi ci muovevamo nelle macerie delle idee, ci muovevamo nel crollo del comunismo, sostanzialmente, e con tangentopoli, però avevavmo tanto da spendere. Studiare ti portava a un risultato. Adesso sta crollando tutto. Adesso c'è, in qualche modo, l'aspirazione a migliorare le cose e c'è anche una maggiore costrizione da parte della politica a confrontarsi con i fatti e qua siamo di nuovo al paradosso di Ranò: perchè il pragmatismo ti può portare a ottenere quello che sogni, ma te lo può anche fare dimenticare. Quindi bisognerà stare attenti a mantenere le forti motivazioni ideali davanti al forte e duro confronto con la realtà: il rischio del pragmatismo è che scivoli nel cinismo”.

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