La porta rossa, intervista a Gabriella Pession: 'un passo coraggioso da parte della fiction'

Tv / News - 15 March 2017 07:00

Mauxa ha intervistato l'attrice Gabriella Pession, protagonista femminile della serie televisiva "La porta rossa", in onda su Rai 2 dal 22 febbraio 2017.

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Film The Unforgivable - video

Una nuova puntata della fiction “La porta rossa” va in onda questa sera su Rai 2 dalle 21.15.


Abbiamo intervistato l'attrice Gabriella Pession, interprete del personaggio di Anna Mayer, moglie dell'ispettore Leonardo Cagliostro (Lino Guanciale). 

D: Sei soddisfatta del successo che sta avendo la fiction?

R: Sì, sono davvero molto contenta. Non mi aspetto che le cose vadano in una maniera o in un'altra, ho imparato che la televisione è imprevedibile pertanto non ho grandi aspettative rispetto allo share. Sono felice che il pubblico abbia gradito il prodotto perché è di grande qualità ed è innovativo per la televisione italiana. Rappresenta un passo in avanti nel modo di raccontare le storie, sarà distribuito in tutto il mondo e questo è un motivo d'orgoglio per tutti noi.

D: Il titolo iniziale era “La verità di Anna”, successivamente cambiato con "La porta rossa". Cosa pensi di questa scelta?

R: Era un titolo provvisorio, a me non piaceva perchè credo che “La porta rossa” sia più esaustivo, meno melodrammatico. “La verità di Anna” non rispecchiava la cifra del racconto, era stato scelto perché questa storia viene vista attraverso il racconto di una moglie, la quale deve scoprire la sua verità.

D: Per quale motivo la fiction italiana non concede molto spazio al genere fantasy?

R: Da un lato c’è una tv generalista con realtà consolidate e di successo, dall’altro l'introduzione di questo prodotto dimostra che noi italiani possiamo competere anche sul mercato internazionale. C’è stata una voglia di sfidare il mercato e farlo in maniera vincente. Credo possa considerarsi un passo coraggioso da parte della fiction.

D: Questa serie introduce alcuni elementi tipici del fantasy ma li colloca all'interno di una trama poliziesca. Come mai si è optato per questa soluzione?

R: Credo che dipenda dalla penna di Carlo Lucarelli, esperto di gialli. L’espediente crime è molto forte per la linea orizzontale ed è presente anche in produzioni internazionali da "True Detective" a "The Killing". Accade anche nel film “Ghost", in cui c'è una parte mystery gialla. Questa impostazione serve per portare avanti una storia e coinvolgere lo spettatore. Il racconto reale è un altro, si tratta di una riflessione su come si conducono i rapporti con le persone.

D: Con il regista Carmine Elia avete già collaborato in altre serie, “Il sistema” e “Rossella". Lavorerete anche su altri progetti?

R: Certamente, siamo un po come la Compagnia dei Giovani, cambiano gli spettacoli ma il gruppo è sempre lo stesso. Abbiamo creato questa compagnia di attori, ci vogliamo bene, facciamo le cene, abbiamo una nostra chat, lavoriamo in maniera molto appassionata. Carmine è un capogruppo e la forza di questo prodotto è anche dovuta a lui. 

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