Epic Games ha presentato, attraverso una diretta streaming, il suo motore grafico proprietario per la prossima generazione, l’Unreal Engine 5, che sarà la base di tantissimi titoli multipiattaforma a partire dal 2021. La compagina statunitense, conosciuta negli anni per lo sviluppo del tool grafico più potente e versatile nel panorama videoludico, arriva alla sua quinta iterazione con una tech demo che ha mostrato cosa sarà in grado di gestire PlayStation 5, attraverso una dimostrazione di una decina di minuti, con uno showcase tecnico davvero impressionante.
La demo
Lumen in the Land of Nanite parte in una stretta gola rocciosa, dove la protagonista femminile si staglia nell’ombra, tra tagli di luce che filtrano dall’alto e illuminano parzialmente le polverosi pareti. Già da subito Epic Games illustra le potenzialità dell’UE5, andando a spiegare nel dettaglio l’interfaccia tecnica, illustrando il nuovissimo
sistema di illuminazione, la
gestione dei poligoni e la composizione delle
texture. Si parte quindi dal
Lumen, il sistema di luci e gestione delle fonti luminose in tempo reale, una versione proprietaria di Epic del Ray Tracing mostrato da Nvidia in questi ultimi mesi. Il livello di realismo dato dall’illuminazione dinamica, e che si adatta alle superfici sui cui rimbalza, riempie lo schermo con una pienezza di sfumature, regala una gradazione di luci e ombre davvero splendide e rappresenta un deciso stacco generazione con le attuali console. La modellazione poligonale raggiunge un livello di realismo notevole grazie alla presenza simultanea su schermo di miliardi di triangoli, di cui si compone, nel mondo digitale, qualsiasi elemento visivo. La demo mostrava triangoli talmente piccoli e densi da rendere ben chiara la mole e quantità di dettaglio disponibile, aiutato da un render delle texture scannerizzate sino in 8K. Gli asset grafici che metterà a disposizione Epic, infatti, comprendono un sistema di render in linea con quanto visto ultimamente nel cinema e in alcune serie televisive, con i dovuti resize e adattamenti per il mercato videoludico.
Lumen in the Land of Nanite è bene chiarirlo, non è un gioco in sviluppo, ma solamente una tech demo per mostrare le
potenzialità tecniche della nuova PS5, qui presentate in una parte di gameplay ridotto al minimo, con solo alcune interazioni con lo scenario. La protagonista si muove in un’ambientazione che ricorda l’esplorazione di Tomb Raider, con pareti rocciose e templi abbandonati. Le rocce, la polvere e gli uccelli che si alzano in volo, il passaggio attraverso una stretta fenditura e la scalata verso il tempio ci introducono nelle meraviglie grafiche della nuova generazione, con un livello di definizione elevatissimo e una global illumination al limite del fotorealismo. L’ingresso nella costruzione abbandonata vede la fuga di una decina di scarafaggi con la nostra “torcia “e il seguente crollo improvviso di una parte del tetto, che espone un buio corridoio al sistema di illuminazione in tempo reale e alla fisica applicata agli elementi che cadono, già in parte ammirata durante la precedente scalata. Il cuore del tempio è anche un punto cardine della tech demo, dove viene prima mostrata una statua composta da 33 milioni di poligoni (importata direttamente da ZBrush) e poi un ampio salone centrale con la presenza di bene 500 statue dal computo totale di 16 miliardi di triangoli, una possibilità sconvolgente dettata dalla potenza del nuovo hardware e dall’
SSD ultra-veloce montato da PS5. La corsa finale, verso il portale, apre un mondo all’esterno dove la protagonista balza da un edificio all’altro, in una sezione scriptata ma dall’impatto scenico e visivo sorprendente, con una quantità di dettaglio e realismo impressionante.
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