Jack Lemmon: La ragazza del secolo, il film classico di George Cukor con Judy Holliday
Cinema / Classico / News - 17 January 2014 08:00
Judy Holliday e Jack Lemmon sono i protagonisti del film classico La ragazza del secolo, che affronta una tematica come quella dell'apparire e del perdere di vista la quotidianità
La ragazza del secolo (“It Should Happen to You") è il film di George Cukor che uscì nelle sale statunitensi il 18 gennaio 1954. È interpretato da Judy Holliday, Jack Lemmon e Peter Lawford.
Trama. Pete Sheppard incontra Gladys Glover a Central Park di New York City, mentre sta lavorando al suo ultimo progetto. Gladys rivela di essere stata licenziata dal suo lavoro come commessa. Pete si fa dare il suo indirizzo, cosicché possa comunicarle quando il documentario sarà terminato. “Faccio film, solo che sono di cose reali - dice Pete - persone, luoghi, cose. Questo su cui sto lavorando ora è su Central Park”; “Beh, sono contento che tu pensi che io sia una cosa reale”, risponde Gladys.
Camminando a Columbus Circle Gladys vede un enorme cartellone bianco e decide di affittarlo per il minimo di tre mesi con gli ultimi 1000 euro rimasti, così da comparire lì. Un proprietario di un’azienda di sapone, Evan Adams III si lamenta perché la sua società non può’ avere quello spazio pubblicitario che ormai da anni conserva, e alla richiesta di togliere l’affissione Glady si rifiuta.
Intanto Pete si trasferisce nel palazzo di Ladys, instaurando un’amicizia platonica. La giovane rifiuta altre richieste del carrierista Evan di togliere l'affissione: lei è ormai diventata un personaggio conosciuto, la gente si accorge di lei e le chiede autografi.
Comincia ad apparire in show televisivi, lo stesso Evan le offre di essere testimonial dei suoi saponi. Al tentativo di seduzione Glady risponde: “Io sono la ragazza americana media. Quella era la tua idea, non è vero? Beh, non credo che la ragazza americana media debba farlo”. Tornata a casa Pete le confida il suo amore e poi se ne va. Dopo varie peripezie comiche, troviamo Pete in una gabbia di uno zoo mentre sta girando un documentario che mostra come i visitatori sembrino degli animali. Lui si agita come fosse uno scimpanzé invitando gli spettatori a reagire filmandoli, mentre gli gettano noccioline. Improvvisamente l'attenzione del pubblico si sposta sul rombo di un aeroplano, Pete guarda in alto e vede il velivolo trascinare la scritta "Pete call Glady, please”. Ritroviamo Pete e Gladys in macchina, discutendo dei piani per il futuro. Gladys scorge un cartellone vuoto con un messaggio, "Questo spazio è in affitto”. Pete chiede: "Cosa stai guardando?", Gladys risponde: "Niente, assolutamente niente!".
Cercare lavoro in un modo nuovo. La pellicola segna la continuazione di tematiche d’emancipazione già trattate da Cukor con “Nata ieri” (“Born Yesterday”, 1950), “L'attrice” (“The Actress”, 1953), “È nata una stella” (“A Star Is Born”, 1954), passando da problematiche non troppo attuali ad una resa sociale della realtà. Se il sogno di diventare attrice era fine a se stesso nella pellicola del 1953, ora s’impone l'obiettivo del lavoro. E il rimedio non è mai normale, bensì il desiderio umano di guadagnare di più diventa quasi preminente, tanto che con soli 1000 euro rimasti si tenta una strada folle. Glady non accetta lavori umili, bensì compra un cartellone pubblicitario: solo alla fine l’umiltà sarà ripagata con il gesto di acquistare un altro slogan pubblicitario per trovare il documentarista Pete.
George Cukor. Come ha detto Cukor nel suo 1972 in un’intervista con Gavin Lambert “le celebrità fingono di essere molto originali, ma in realtà non hanno personalità. L'idea di diventare un grande celebrità senza poter fare nulla è una nozione molto importante. Oggi ti fa diventare Presidente”.
Jack Lemmon. Su Jack Lemmon - che è alla prima prova al cinema dopo interpretazioni in tv - il New York Times scrisse che era un “un fuggitivo dalla TV, ci viene detto, e dalla personalità e accattivante”.
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