Io, Daniel Blake: intervista all'attrice del film Sharon Percy
Cinema / News - 04 November 2016 07:30
Mauxa ha intervistato Sharon Percy, attrice del film di Ken Loach "Io, Daniel Blake".
Io, Daniel Blake è il film attualmente nelle sale. Mauxa ha intervistato l’attrice Sharon Percy, che ha lavorato anche a film come “Billy Elliot”, “Electricity”, e alla serie fantasy “Wolfblood".
Il film di Ken Loach - vincitore al Festival di Cannes 2016 - racconta di Daniel Blake, cinquantanove che per problemi di salute non può più lavorare come falegname: al centro per l’impiego si avviluppato in pratiche burocratiche, software sconosciuti con cui compilare il curriculum. Qui incontra Katie, madre single di due bambini anche lei in difficoltà e con cui solidarizza.
D. Nel film "Io, Daniel Blake" interpreti Sheila. Puoi raccontarci il tuo personaggio?
Sharon Percy. Sheila lavora per il Department for work and pensions, in un Jobcentre. Il suo ruolo esige di controllare che i richiedenti adempiano alle regole e alle linee guida, chiamate Job Seekers Allowance. Deve andare incontro alle aspettative delle richieste del DWP, con attrezzature necessarie per cercare lavoro: parte di queste apparecchiature è un computer con cui i candidati aggiornano il curriculum, per ricercare i vari profili. Sheila è un lavoratore coscienzioso e segue le regole.
D. Com’è lavorare con Ken Loach?
S. P. Ken Loach è solo il ragazzo più sorprendente, ha sempre voglia di trovare la verità di qualsiasi situazione in cui i suoi attori e personaggi si trovano. Ti fa sentire molto ad agio, è sempre calmo e raccolto, sa esattamente quello che deve ottenere da ogni scena. Ti dà molte opportunità di interpretare la scena e scoprire come funziona meglio.
D. Il film affronta una tematica attuale: come l’avete condivisa sul set con gli altri attori, Dave Johns e Hayley Squires?
S. P. Dave Johns e io ci conosciamo da molti anni, dai nostri lavori presso il Teatro Tyne a Newcastle, e ci siamo incontrati spesso nel corso degli anni nelle nostre carriere professionali. È stato bello lavorare con Dave di nuovo, realizzare le nostre scene, offrire una prestazione molto onesta. Lui è fantastico in questo film. Con Hayley non ho lavorato mai prima d’ora: lei fornisce una risposta molto forte e naturale al ruolo di Katie, all’ufficio per l’impiego. D. Il film racconta anche la paura della burocrazia. Cosa ne pensi?
S. P. Racconta una storia forte di circostanze, e anche in che modo la burocrazia possa insinuarsi nel modo di vivere delle persone. Daniel vuole lavorare, ma le sue condizioni mediche dicono che non può, ma poi le circostanze del DWP affermano che ne sarebbe adatto: la materia diventa così controversa. Una qualsiasi persona potrebbe fare ciò che si sente in base alle proprie capacità fisiche, che però non necessariamente si risolvono in un software. È una storia molto umana, di persone reali e il modo in cui le persone hanno dovuto sopravvivere.
D. Sharon, hai lavorato anche in teatro. Cosa preferisci?
S. P. Ho sempre amato entrambi, per ragioni molto diverse. Il cinema e la TV ti danno la possibilità di esplorare le cose una dopo l'altra, l'opportunità di rafforzare le prestazioni di volta in volta. Nel teatro hai solo una possibilità di fronte al pubblico, ma si ottiene una risposta umana in quel momento, e si avverte l’energia. Se si tratta di una risata, un grido, una pausa, forniscono adrenalina, sangue, la vita: una realtà che in quel momento è un tesoro.
D. Hai degli hobbies fuori dal lavoro?
S. P. Attualmente lavoro spesso ad una organizzazione di beneficenza che sostiene gli adulti con difficoltà di apprendimento, LD : Northeast. Io sono una delle fondatrici del progetto denominato Safer Tomorrows, ovvero cercare di sensibilizzare contro l’odio verso i portatori di disabilità. Educhiamo anche su come segnalare tali incidenti, nel comune dove viviamo in North Tyneside. Sono molto appassionata di questo progetto, ho anche realizzato un cortometraggio con alcuni dei nostri collaboratori.
D. Quali sono i tuoi interessi musicali?
S. P. Amo la funk-soul music degli anni ’70. Mi piace la danza, ascoltare alcuni fantastici artisti con il mio compagno Martin a Hoochie Coochie a Newcastle. Sono anche una mamma di 2 ragazze, che assorbono molto del mio tempo libero. ù D. Ed il libro preferito?
S. P. Non leggo da anni. Ma ho molto apprezzato i romanzi di Patricia Cornwell.
© Riproduzione riservata