Intervista a Chiara Adamuccio, dall’esperienza ne Il collegio al nuovo libro

Chiara Adamuccio è una delle alunne protagoniste della quarta edizione de Il collegio. Ha da poco pubblicato il libro La mia vita tutta d'un fato, in cui racconta la difficoltà di aver affrontato la diagnosi di un condrosarcoma, e la battaglia che ne è seguita.

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Come mai hai deciso di raccontare la tua vicenda in un libro?

La scrittura di questo libro è stata anche una terapia personale. Ho raccontato la storia contro sulla battaglia contro questo tumore che, purtroppo, è andato a crescere più volte nella sua nella mia vita. Ho trovato la scrittura anche una fonte di sfogo: ora c'è un rapporto tra questo tipo di coscienza che hai avuto su te stessa e il fatto che magari hai deciso di evadere con una modalità a cui non tutte le ragazze possono accedere.

Hai lavorato nello show Il collegio. Come è stata l’esperienza?

Da quando sono piccola sono appassionata al mondo del cinema e della recitazione. Il mondo dello spettacolo mi è sempre piaciuto, e amavo anche molto scrivere. L’esperienza è stata unica: stare un mese lì dentro il collegio è stato molto divertente.

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C'è un aneddoto de Il collegio che ti va di raccontare?

Ci sono vari aneddoti, e i più curiosi sono poi stati tagliati al montaggio. Una cosa che magari non tutti sanno, e che magari non viene percepita, è che i professori erano più sciolti quando non c’erano le videocamere. Quindi erano anche un po' più simpatici.

Come pensi che i giovani possano essere avvicinati i giovani alla lettura?

Da quando ho iniziato a leggere, è come se si fosse aperto un altro mondo. Bisogna vedere la tipologia di gusti, c’è chi preferisce un libro psicologico, dei racconti. Ma in ogni caso, si arriva a una nuova percezione delle cose.

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