Intervista a Charles Forsman l’autore del fumetto “The End of the Fucking World”

Comics / News - 03 February 2018 11:00

Mauxa ha intervisto l’autore del fumetto “The End of the Fucking World” da cui è stata tratta la fortunata serie tv.

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Charles Forsman è un autore e disegnatore americano, la sua ultima opera in ordine di tempo è Slasher, un graphic novel uscita a gennaio per il mercato statunitense. In Italia è conosciuto maggiormente per l’albo The End of the Fucking World, uscito a novembre per la casa editrice 001 Edizioni, da cui è stata tratta la fortunata serie tv andata in onda su Netflix.                    

D. "Slasher" è il tuo ultimo lavoro, ci puoi dire come è nato questo fumetto?

Charles Forsman. Slasher nasce dal desiderio di provare a raccontare la storia di un serial killer al femminile, ma il nucleo della storia viene da un caso di vita reale che è accaduto qualche anno fa. Si trattava di una madre e di una figlia che si chiamavano Gypsy-Rose e DeeDee. La madre soffriva della sindrome di Munchausen, stava trattando la figlia come malata e sembrava che avesse il cancro. Ci sono diversi articoli da leggere sull’argomento. Tramite Buzzfeed ne ho sentito parlare per la prima volta. Ho pensato che fosse una storia strana e interessante ed è per questo che l’ho inserito in Slasher.     


Charles Forsman
                          

D. “The End of the Fucking World” è diventata una serie televisiva. Qual è stato il suo coinvolgimento in questo passaggio? Ti è piaciuta la serie TV che è stata creata?

C.F. Sono rimasto fuori dall’intera faccenda, ma io e il creatore della serie, Jonathan Entwistle, abbiamo parlato molto. Mi teneva costantemente aggiornato in modo non ufficiale, ed è per questo che non mi sono sentito tagliato fuori dal progetto. Detto ciò, mi sono fidato di Jonathan e della squadra che ha messo insieme, che avrebbero fatto qualcosa di interessante, sono stato molto felice di fare un passo indietro e lasciarli lavorare. Amo questa serie. Ho sentito come se avessero mantenuto il cuore del libro ma allo stesso tempo fossero riusciti a realizzare qualcosa di diverso. Mi piace come riesce a sembrare simile al libro e poi prosegue. Non c’è molto tempo per prendere fiato soprattutto all’inizio. Riescono a farlo per tutto il tempo continuando ad attirarti emotivamente.

D. Quali sono le tue tecniche di disegno?

C.F. Disegno per lo più con pennino e pennello su carta. Tendo a cambiare il mio stile a seconda della storia a cui sto lavorando. Mi sento come se fossi il tipo di artista che fa vedere di essere stato influenzato al momento della creazione. Non mi dispiace più. Piangevo per non avere uno stile, ma ora ho abbracciato il mio non-stile.



D. Come crei un personaggio dei suoi fumetti? Cosa o chi ti ispira?

C.F. È un po’ come un gioco. Di solito mi ispiro alle persone che conosco oppure ai personaggi di libri o film che mi piacciono, mi metto nei loro panni e vedo cosa viene fuori. Sono stato accusato di aver raccontato la stessa storia diverse volte, ma penso che vada bene così. Questa è la mia storia. È la cosa con cui sto combattendo nella mia psiche e molti dei miei artisti preferiti fanno lo stesso. Se mi sedessi a cercare di fare una storia super originale, con personaggi, strani non credo che sarebbe leggibile. Devo essere in grado di farlo per me stesso.

D. Quali sono i tuoi prossimi progetti?

C.F. Sto lavorando ad una nuova serie a fumetti chiamata “Automa”. Si tratta di una storia cyberpunk ambientata in tempi moderni. Non voglio dire più di quello che ho già detto. Mi autoproduco attraverso il mio account Patreon così i miei lettori otterranno un capitolo nuovo nella propria posta ogni mese. 

 

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