Il Corvo – The Crow, il remake con Jason Momoa del cult anni Novanta

Cinema / Fantasy / News - 29 July 2017 08:00

Il reboot della saga dark di Eric Draven sarà in grado di conquistare gli adolescenti del terzo millennio con la stessa forza con cui si è imposta un quarto di secolo fa?

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Film A Good Person - video

Il Corvo – The Crow” (anche se il titolo attuale è “The Crow Reborn”) stenta a spiccare di nuovo il volo; il tormentato remake è ormai fermo da anni alla fase di pre-produzione. Inizialmente il ruolo di protagonista era stato affidato a Luke Evans, poi sostituito da Jack Huston, ma alla fine il testimone è passato a Jason Mamoa, attualmente impegnatissimo col franchise della “Justice League”.

Il film ha fatto altrettanta fatica a trovare il suo regista: inizialmente avrebbe dovuto essere F. Javier Gutiérrez (“The Ring 3”), il quale ha poi ceduto il posto a Corin Hardy, rimanendo comunque coinvolto nel progetto nelle vesti di produttore esecutivo. Era previsto che le riprese iniziassero lo scorso gennaio, ma il passaggio del progetto dalla Relativity alla Davis Films ha imposto l’ennesimo ritardo. Nel frattempo Hardy è stato scritturato per dirigere “The Nun”, spin-off di “The Conjuring - Il caso Enfield”.

Lo scorso maggio è stato proprio Gutiérrez a fornire aggiornamenti su “The Crow”: stando alle dichiarazioni riportate da “Forbes”, il film avrà un budget di 40 milioni di dollari e sarà vietato ai minori, il che fa ben sperare per un adattamento fedele e non edulcorato della saga di Eric Draven, con tutta la sua carica di violenza e morte.

“Il Corvo – The Crow” nasce come graphic novel nel 1981, quando il ventunenne James O’Barr decide di prendere in mano carta e penna per tentare di elaborare la perdita della sua fidanzata, uccisa da un automobilista ubriaco. Oltre a questa tragedia personale, O’Barr usa come fonte d'ispirazione un terribile evento di cronaca nera: una coppia trucidata per un anello di fidanzamento, dal valore di appena 30 dollari. L’idea che due giovani vite possano essere spezzate per un motivo tanto futile lo colpisce nel profondo, e lo porta a basare la sua storia su un un concetto irresistibilmente potente nella sua semplicità: un amore così forte da trascendere la morte, un’anima tormentata incapace di trovare sollievo senza prima aver avuto la sua vendetta.

“Il Corvo” è stato tradotto in oltre dieci lingue, vendendo circa 750mila copie in tutto il mondo: un risultato storico, per un fumetto indipendente in bianco e nero. A cementare il suo posto nella cultura popolare, ha senz’altro contribuito l’adattamento del 1994 diretto da Alex Proyas: il film è stato un successo sia di critica (Roger Ebert all’epoca gli ha dato 3 stelle e mezzo su 4) che di pubblico, incassando 50 milioni di dollari negli Stati Uniti.

Grazie alle sue atmosfere gotiche (a metà strada tra il Batman di Tim Burton e “Blade Runner”) e ad una colonna sonora che condensava perfettamente le pulsioni dark e “alternative” della cultura giovanile dell’epoca (con artisti del calibro di The Cure, Rage Against The Machine, Nine Inch Nails e Stone Temple Pilots), il film è diventato un vero e proprio cult degli anni Novanta. Un mito alimentato, purtroppo, anche dalla sorte toccata al suo attore protagonista, Brandon Lee (figlio di Bruce Lee), morto sul set a causa di un tragico incidente con una pistola di scena. Il film di Proyas ha avuto tre sequel, ma nessuno di questi è riuscito anche solo ad avvicinarsi al fascino e alla potenza visiva del primo capitolo.

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