Green Book, il nuovo film con Viggo Mortensen e Linda Cardellini
Cinema / News - 28 February 2018 15:00
Il regista è Peter Farrelly, autore di commedie cult come Tutti pazzi per Mary
Anche Linda Cardellini (“Bloodline”, “Avengers: Age of Ultron”, “Mad Men”) è entrata a far parte del cast del film “Green Book”, prossimamente nelle sale. Reciterà accanto a Viggo Mortensen (“Il Signore degli Anelli”, “A History of Violence”, “La promessa dell’assassino”) e Mahershala Ali, vincitore dell’Oscar al miglior attore non protagonista per “Moonlight”. A dirigere c’è Peter Farrelly, che col fratello Bobby ha diretto classici della comicità demenziale come “Scemo & più scemo” e “Tutti pazzi per Mary”. Il regista ha contribuito anche alla sceneggiatura, co-firmata da Nick Vallelonga e Brian Currie. La Participant Media produrrà e finanzierà il progetto tramite la Amblin Partners.
“Green Book” racconta la vera storia di Tony Lip, un buttafuori italoamericano poco istruito che nel 1962 viene assunto per fare da autista al Dr. Don Shirley, uno dei pianisti jazz più bravi del mondo; Shirley deve intraprendere un tour di concerti che parte da New York e arriva nell’America del “Profondo Sud”, in un’era in cui il Movimento per i diritti civili degli afroamericani non ha ancora ottenuto le sue storiche vittorie. Dato che Don Shirley è nero, per spostarsi lui e Tony dovranno affidarsi alla famosa guida “Negro Motorist Green Book”, per brevità detta “Green Book”. Durante il loro viaggio, i due uomini dovranno fare i conti con il razzismo spietato degli Stati Uniti e altre mille insidie, ma troveranno anche inaspettati momenti di umanità, che li aiuteranno ad aprire gli occhi sul mondo e a capire meglio sè stessi e l’altro.
Il “Negro Motorist Green Book” era una guida annuale utilizzata dai viaggiatori afroamericani. A crearla è stato un postino di New York, Victor Hugo Green, che ne ha curato tutte le edizioni uscite tra il 1933 e il 1966. Era il periodo delle leggi Jim Crow, emanate con lo scopo di creare e mantenere la segregazione razziale a tutti i livelli della vita pubblica, dalle scuole ai bagni agli autobus. Ai bianchi veniva assicurata una vita del tutto “epurata” dalla presenza degli altri gruppi razziali. Con lo sviluppo della classe media, anche i neri potevano cominciare a permettersi di avere un’automobile, ma viaggiare restava comunque un’impresa complicata: i ristoratori bianchi incontrati lungo la strada spesso si rifiutavano di offrire loro vitto e alloggio, o di rifornire i loro veicoli, e la polizia poteva arrestarli per motivi del tutto arbitrari. Per non parlare delle “sundown town”, cittadine dove la popolazione era esclusivamente bianca, e i neri venivano “invitati” ad andarsene prima del tramonto.
Green decise così di scrivere una guida per indicare tutti i luoghi di ristoro e di rifornimento “bendisposti” nei confronti degli afroamericani. Inizialmente la guida copriva solo l’area di New York, ma presto si allargò a quasi tutto il Nord America. Per i neri, viaggiare con la propria auto era inoltre un modo per sfuggire alla discriminazione sui trasporti pubblici. La pubblicazione della “Green Book” è cessata poco dopo l’entrata in vigore, avvenuta nel 1964, del Civil Rights Act, che ha posto fine all’oppressione delle leggi Jim Crow.
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