Giorgio Faletti, la moglie confida: 'lui faceva comodo agli editori e ai festival'

Comics / News - 30 July 2014 22:49

Giorgio Faletti a poche settimane dalla scomparsa è ricordato dalla moglie Roberta: la donna dice che lui soffriva della noncuranza degli intellettuali nei suoi confronti, e che "lui facev

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Serie tv Gomorra - video

Giorgio Faletti, lo scrittore e attore scomparso il 4 luglio 2014 è ricordato dalla moglie Roberta in una lunga intervista su Vanity Fair.


Intervista alla moglie di Giorgio Faletti. La donna dice che già nel 2012 Giorgio Faletti fu vittima di un inctus. “C’era un farmaco che poteva sbloccare la situazione - dice la donna - ma in Italia era ancora in via sperimentale (...) Il medico mi lasciò dieci minuti per decidere, e io rischiai”.

La critica su Faletti. Sul fatto che la critica letteraria l’abbia sempre snobbato, anche dopo il successo del romanzo thriller “Io uccido” che vendette quattro milioni di copie lei dice che Giorgio Faletti soffriva di questa noncuranza, “lui faceva comodo agli editori e ai festival, perché portava pubblico e faceva vendere tante copie”, tanto che “gli intellettuali non lo hanno mai veramente accettato”.

La malattia di Giorgio Faletti. La donna dice che Faletti si curò a Los Angeles, soprattutto per motivi di privacy. Poi tornò in Italia per effettuare delle radioterapie, e diceva alla moglie che “comunque vadano le cose, io ho avuto una vita che altri avrebbero bisogno di tre per provare le stesse emozioni”.

Io uccido. Il romanzo è il primo di Giorgio faletti, e la trama s’incentra su un dee-jay di Radio Monte Carlo che durante una trasmissione notturna riceve una telefonata di un uomo che dice di essere un assassino. Il giorno successivo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati morti e mutilati sulla loro barca. Il commissario Hulot segue il caso, assieme all'investigatore Frank Ottobre, ex agente dell'FBI.

Tre atti e due tempi. L’ultimo romanzo è “Tre atti e due tempi” del 2011. Giorgio Faletti imbastisce un thriller che fa susseguire colpi di scena, tra la corruzione del calcio e della società, la mancanza di futuro per chi è giovane e la responsabilità individuale, passando anche per il conflitto tra genitori e figli.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon