Film Napoli Milionaria con Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera su Rai 1

Napoli Milionaria, il nuovo adattamento tv per Rai 1 in uscita a dicembre con Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera per la regia di Luca Miniero. I due attori sono stati già applauditi per Filumena Marturano, altra opera celebre di Eduardo De Filippo. La coppia di attori è anche reduce del successo della serie tv Imma Tataranni – Sostituto procuratore tratta dai romanzi di Mariolina Venezia.

Napoli Milionaria fu scritta in una ventina di giorni, come raccontava Eduardo De Filippo: "Poche settimane dopo la liberazione mi affacciai al balcone della mia casa di Parco Grifeo, e detti uno sguardo al panorama di questa città martoriata: allora mi venne in mente in embrione la commedia e la scrissi tutta d'un fiato, come un lungo articolo sulla guerra e le sue deleterie conseguenze".

Napoli Milionaria, la trama del capolavoro di Eduardo De Filippo

 L'opera debutta il 15 marzo 1945 al Teatro di San Carlo a Napoli. Cinque anni dopo, De Filippo realizzò il film apportando qualche modifica rispetto alla trama originale e ai personaggi - scrisse il personaggio Pasquale Miele esclusivamente per Totò. Il capolavoro di Edoardo De Filippo riflette sulle conseguenze e le contraddizioni della guerra sull'animo umano. 

Siamo nel 1942 in un tipico basso napoletano. Il capofamiglia Gennaro, ex tranviere, è sveglio da un pezzo. Sia per i bombardamenti notturni, che per le grida della moglie Amalia che sta contrattando. La donna infatti porta il sostegno alla famiglia grazie alla vendita clandestina di caffè.
In casa giunge anche il ragioniere Spasiano. Un tempo ricco signore che la guerra ha reso indigente. Gennaro non vede di buon occhio l'attività della moglie, ma bisogna in qualche modo arrangiarsi per non soffrire la fame. Gli eventi portano Gennaro a fingersi morto per non essere arrestato. Durante la falsa veglia funebre, invece, tutti i presenti scappano a causa delle bombe.

Quano Napoli viene liberata dagli Alleati, il basso ristrutturato, scopriamo la fortuna di Amalia grazie agli affari al mercato nero con Settebellizze. In occasione del suo compleanno, l'uomo chiede ad Amalia di sposarlo. Gennaro, infatti, è scomparso da qualche mese - deportato forse come prigioniero. Lei, a malincuore, rifiuta la proposta. Proprio quel giorno, Gennaro torna a casa. Non riconosce più la famiglia di un tempo. La figlia Maria Rosaria, natura capricciosa, è incinta di un soldato statunitense che si è dato alla macchia. Il figlio Amedeo, poco incline al lavoro, ruba pneumatici. La moglie Amalia ha manie di grandezza. Nessuno lo ascolta. Gennaro accudisce Rituccia, la figlia minore ammalata.

A guerra finita, i personaggi si lasciano andare a un'ondata di ottimismo non condiviso da Gennaro: c'è una nuova sciagura da combattere, la guerra di chi ha perduto tutto, soprattutto i valori di un tempo. Le condizioni della figlia minore si aggravano: urge la penicillina, introvabile in tutta Napoli per effetto del mercato nero. Amalia lo intuisce, conoscendo le strategie del malaffare. La medicina la porterà il ragioniere Spasiano, ormai ridotto sul lastrico dalla stessa Amalia. Non vorrà nulla in cambio, ricordandole la sua crudeltà e l'importanza della solidarietà, di cui abbiamo tutti bisogno. Chi prima, chi dopo. Amalia è disperata, riconoscendo i suoi errori. Al capezzale della figlia, il marito la conforta: "Mo avimm'aspetta', Ama'... S'ha da aspetta'. Comme ha 

Napoli Milionaria, le parole di Massimiliano Gallo

Intervistato da Repubblica, Massimiliano Gallo ha raccontato la grande emozione di far parte del progetto, sottolineando in merito al nuovo film: "È un’opera che ci parla ancora oggi, è attualissima, e pensare che Eduardo in 20 giorni la scrisse mentre finiva la guerra, fa venire i brividi. Il basso è stato ambientato proprio a vico Scassacocchi a Forcella, è stato ricostruito in un’ex officina, i due cortili laterali ci hanno dato la possibilità di mostrare anche gli esterni e far entrare Napoli nella scena. L’adattamento, come per Filumena, è di Filippo Gili e Massimo Gaudioso".

Massimiliano Gallo

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