Festival di Venezia 2017, 'Il colore nascosto delle cose': recensione del film

Cinema / Festival / News - 07 September 2017 20:00

Il film "Il colore nascosto delle cose" è stato presentato alla 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, nell'ambito della sezione Fuori Concorso - Fiction.

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Film Sharper - video

Abbiamo guardato il nuovo film diretto da Silvio Soldini e intitolato "Il colore nascosto delle cose", presentato alla 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e in concorso nella sezione Fuori Concorso - Fiction.

La trama è incentrata sulla travagliata storia d'amore tra Teo (Adriano Giannini), creativo per un'agenzia pubblicitaria dalla vita sentimentale instabile, e Emma (Valeria Golino), osteopata non vedente. 

Teo è raffigurato come un uomo affascinante e pieno di sè, ha una relazione con l'affidabile Greta (Anna Ferzetti) ma non si cura del futuro di questo rapporto, il suo unico vero interesse è il lavoro pertanto in numerose scene appare in ufficio o indaffarato al cellulare.

L'incontro con Emma avviene nei primi minuti del film, Teo resta affascinato dalla sua voce e quando la incontra all'interno di un negozio si avvicina per parlarle. L'inizio della loro frequentazione è positivo ma Teo sembra ancora incapace di impegnarsi in un rapporto, la sua inquietudine trova giustificazione in un trauma passato che confessa a Emma, l'abbandono del padre avvenuto in giovane età.

Emma ha perso la vista all'età di sedici anni e ora conduce una vita normale. "Qualche anno fa ho girato un documentario, Per altri occhi, con dei non vedenti" - ha commentato il regista Silvio Soldini - "Era un mondo che non conoscevo e che mi ha stupito; ho scoperto persone piene di vita e d’ironia, che nonostante il loro handicap lavorano, fanno sport, viaggiano". 

"Il colore nascosto delle cose" affronta il tema della cecità mostrando al pubblico due diversi atteggiamenti, da un lato la positività di Emma che ha accettato la sua condizione e si è costruita una vita normale, dall'altro la  negatività di Nadia (Laura Adriani), una ragazza non ancora maggiorenne che ha perso da poco la vista, non riesce a ritrovare fiducia in se stessa e rifiuta ogni forma di aiuto. 

Il percorso della relazione tra Teo ed Emma segue gli schemi tradizionali del racconto sentimentale, all'iniziale attrazione spensierata si sostituisce una forte crisi risolta solo con la "scelta definitiva" di uno dei protagonisti di confessare l'innamoramento. 

© Riproduzione riservata



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