Emory Cohen, attore di Brooklyn e le scelte oculate della nuova generazione di interpreti

Cinema / News - 09 March 2016 11:30

Emory Cohen è uno degli attori della nuova generazione di interpreti che effettua scelte oculate, per ruoli in cui le agenzie artistiche occupano un ruolo fondamentale. L'attore sarà al

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Emory Cohen rappresenta la generazione degli attori nati negli anni ’90, che stanno imponendosi nel mercato cinematografico.

Cohen sarà presto al cinema con il film di John Crowley “Brooklyn”, distribuito dalla Fox Searchlight e che racconta una storia di emancipazione: una donna - Eilis Lacey interpretata da Saoirse Ronan si trasferisce dall’Irlanda a New York - e qui si innamora di un giovane, appunto Tony Fiorello interpretato da Cohen. Lo sposa in segreto, ma quando lei torna in Irlanda per un lutto è indecisa se restare o ripartire. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Colm Tóibín, che ottenne critiche positive per l’accurata ricostruzione del periodo. Lo stesso film uscito a novembre 2015 negli Stati Uniti ha incassato finora 54.5 milioni di dollari, ed è stato candidato all’Oscar come migliore pellicola, accanto ad un’altra giovane attrice, appunto Saoirse Ronan.

La Ronan è del 1994, ha origini irlandesi ed è nata nel Bronx. Tra la schiera degli anni ’90, ricordiamo Daisy Ridley, nata a Westminster nel 1992 e protagonista delle prossime pellicole di “Star Wars”. Altro attore inglese è John Boyega, del 1992 e nato a Peckham, nel sud di Londra: anche lui lavora in “Star Wars: il ritorno della forza" e “Star Wars: Episode VIII”. Sono due degli attori che rappresentano la nuova scuola inglese, assieme alla vincitrice del premio Oscar Alicia Amanda Vikander nata a Gothenburg in Svezia, per l’interpretazione come attrice non protagonista in “The Danish Girl” (leggi l’intervista all’attrice di "The Danish Girl").

La scuola degli attori. Emory Cohen appartiene alla scuola newyorkese: di provenienza medio borghese - la madre lavora in una scuola materna il padre è insegnante di musica - non ha parenti che lavorano nello showbiz, come accade invece agli attori nati a Los Angeles. Come is suoi colleghi londinesi, esordisce a teatro: fa il suo debutto sul palcoscenico come Mr. Peachum in una produzione de “L'opera da tre soldi” di Bertold Brecht, frequenta il liceo e vince una borsa di studio per studiare recitazione presso l'Università of Arts di Philadelphia, studiando poi alla UART per due anni.

Il suo percorso non segue quindi quello dei talent televisivi, bensì quello classico della formazione scolastica. Da qui si staglia il ruolo delle agenzie artistiche, che hanno individuato nei giovani talenti la possibilità di intercettare i gusti del pubblico e proprie i loro assistiti. Cohen nel 2008 a 18 anni lavora in “Afterschool” di Antonio Campos con, Ezra Miller, presentato al Festiva di Cannes.

Le agenzie artistiche e il management. L’anno successivo è in “The Hungry Ghosts”, film drammatico che lo vede in un ruolo secondario. Nel 2012 riesce a divenire co-protagonista nel film “Come un tuono” di Derek Cianfrance, con Bradley Cooper e Dane DeHaan. Questa è la scelta oculata che lo ha portato ad essere conosciuto al pubblico: il suo ruolo è quello di AJ, e con un incasso al botteghino di 35 milioni di dollari la sua carriera è già a buon punto.

Il passaggio ad un ruolo televisivo avviene in “Smash” per 15 episodi, nel ruolo di Leo Houston, per poi tornare al cinema con un altro ruolo oculato: appunto Tony Fiorello in “Brookyn”. E qui è l’agenzia che ha intuito che un ruolo da co-protagonista poteva essere una svolta nella sua carriera. Non un ruolo qualsiasi: bensì quello di un newyorkese che si innamora di una irlandese, come in realtà sono le origini di Saoirse Ronan. Un newyorkese che farà di tutto per trattenerla, sopratutto con un’ambientazione che piace molto agli spettatori del secondo decennio del ventunesimo secolo, ossia il period-drama. Basti pensare ai successi della serie “Downton Abbey”, “Storia di una ladra di libri”, con un pubblico maggiormente femminile.

Emory Cohen per questo ruolo è stato aleggiato dalla critica, tanto che Variety lo ha definito “uno degli attori più interessanti della sua generazione”. Da qui il passaggio ai film più impegnati è collegato: da “War Machine” di David Michôd prodotto e interpretato da Brad Pitt, a “Detour” di Christopher Smith di cui sarà protagonista.

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