E.T. l'extra-terrestre, il film di Steven Spielberg che raccontò la separazione in tre rari poster

Cinema / Fantasy / News - 27 July 2016 11:54

"E.T. l'extra-terrestre" è il film campione d'incassi nell'estate del 1982. Tre rari poster raccontato un aspetto del film poco conosciuto.

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E.T. l’extra-terrestre (“E.T. the Extra-Terrestrial”) è il film di fantascienza di Steven Spielberg del 1982, distribuito da Universal. Uscì l’11 giugno, e rimase nella prima posizione della classifica fino a tutto il mese di luglio e agosto, per poi essere spodestato a settembre dalla commedia sexy “Zapped!”.

La storia di un Extra-Terrestre rimasto solo sulla tera perché dimenticato dai compagni, nonché dell’affetto che nasce nei suoi confronti da parte del piccolo Elliott ottenne un consenso unanime, incassando in totale 792 milioni di dollari.

“E.T. L’extra-terrestre” per gran parte della critica giunse in un momento preciso, rivelando lo spirito del tempo. Divenne il film campione di incassi del 1980 e il 4° più alto degli Stati Uniti al botteghino di tutti i tempi. I cioccolatini che Drew Barrymore sgranocchia, i Reese's Pieces aumentarono le vendite del 65 per cento. Rolling Stone addirittura affermò che Steven Spielberg è stato "il regista di maggior successo di Hollywood, dell'America, l'Occidente, il pianeta Terra, il sistema solare e la galassia”.

Non era però scontato che ciò avvenisse: dopo il suo successo de “I predatori dell'arca perduta” (1981), Spielberg voleva realizzare una pellicola più personale, tanto che affermò che "E.T. nasce dal divorzio dei miei genitori, da come mi sentivo dopo che loro si separarono”. Ciò traspare anche da tre rari poster, conservati negli Universal City Studios e che uniscono senso di lontananza a speranza.

Il primo mostra cinque bambini andare in bicicletta nel cielo. I colori principali sono arancio, marrone e bianco: la bicicletta è direttamente di fronte alla luna e ha una figura coperta nel suo cestino. Sotto ci sono alberi e montagne.

In un’altra immagine vediamo le luci di una nave spaziale che rompe le nuvole nel cielo. I colori principali sono viola, giallo e nero, con lo slogan: “He is afraid./ He is totally alone./ He is 3 million light years from home".

Infine in un’altra immagine emerge una sagoma di E.T. in piedi in una foresta. Il suo cuore è incandescente, una grande nave spaziale si aggira dietro di lui. I colori principali sono blu, nero e rosso.

“È il primo film che abbia mai fatto per me”, affermò Spielberg, confermando che l’idea nacque in Tunisia mentre girava “Raiders”. Lì immaginò un amico fantastico , simile ai bambini che crescono con bambole e orsacchiotti: "Volevi solo una piccola voce nella mente per parlare. Ho iniziato inventando questa creatura immaginaria, in parte alcuni ragazzi sono usciti dalla nave madre per novanta secondi in ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

Condivise così l'idea con Melissa Mathison, sceneggiatrice e fidanzata di Harrison Ford che aveva già scritto “The Black Stallion” (1979) e ”The Escape Artist” (1982).

In realtà John Sayles stava sviluppando uno script presso la Columbia dal titolo “Night Skies”: Spielberg aveva intenzione di dirigerlo, con alieni malevoli che terrorizzano una casa colonica, potendo uccidere solo toccando una vittima con un lungo dito ossuto. Date le somiglianze Spielberg offrì a Sayles e Columbia la prelazione, ma lui rifiutò mentre la società mantenne il 5% dei profitti.

Spielberg aveva 10.5 milioni di dollari di budget, mentre per “Raiders” 20:. il solo pupazzo ne cosò 1.5 milioni, progettato da Carlo Rambaldi. Faceva uso di due sistemi di controllo: il primo gestiva i movimenti, il secondo i dettagli come la possibilità di arricciare il naso. In tutto E.T. era capace di 85 movimenti, con 35 espressioni facciali. Nei campi lunghi, quando E.T. cammina una persona indossa una tuta.

Spielberg non ha fatto uso di storyboard, temendo che ciò costringesse gli attori bambini in atteggiamenti innaturali. Le riprese cominciarono nell’autunno 1981 per 61 giorni, presso Culver City e anche nella High School della città. Tutto il cast e la troupe firmò un accordo di riservatezza, tanto che anche il cane del regista aveva un badge identificativo.

Durante la prima settimana l’incasso fu di mezzo milione di dollari al giorno: al regista andavano anche il 10% di tutte le licenze dei prodotti, dai pigiami alle borse, dalle sveglie alle gomme da masticare. Solo l’incasso del merchandising incrementò di 1 miliardo il fatturato.

La distribuzione in l’home video fu messa in attesa, perché Spielberg riteneva che E.T. dovesse essere visibile solo sul grande schermo. Il film è stato pubblicato in video nel 1988, con il 50 per cento dei profitti che andavano a Spielberg.

Le cause legali furono intentate anche da Melissa Mathison, che ottenne una parte dei profitti di merchandising. Altri scrittori avanzarono obiezioni di plagio, ma non ottenere seguito.

Il film vinse quattro premi Oscar, come colonna sonora (John Williams), effetti visivi, miglior sonoro e migliori effetti sonori. In Svezia, Finlandia e Norvegia i bambini sotto i 12 anni non poterono vedere il film, a causa della "rappresentazione degli adulti come i nemici”.

Ma Spielberg continuava nel suo mondo fantastico che risaliva all’infanzia: nella settimana di uscita, utilizza alcuni dei suoi mezzo milione di dollari di profitti per comprare la slitta originale Rosebud di “Citizen Kane” (“Quarto potere”, 1941) per 65.000 dollari all'asta da Sotheby.

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